Carabinieri morti a Verona, domani funerali di Stato a Padova: proclamato lutto cittadino
CronacaI funerali di Stato dei carabinieri Valerio Daprà, Davide Bernardello e Marco Piffari, morti nell'esplosione di un casolare a Castel D'Azzano, si svolgeranno venerdì 17 alle 16 nella Basilica di Santa Giustina a Padova. Proclamato anche il lutto cittadino. Presente alle esequie anche il ministro della Difesa Guido Crosetto. Intanto, la Procura ipotizza per i tre responsabili della deflagrazione il reato di strage
Si terrà domani l'ultimo saluto ai tre carabinieri morti nell'esplosione avvenuta a un'esplosione a Castel D'Azzano, in provincia di Verona. Il brigadiere Valerio Daprà, 56 anni, il carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni, e il luogotenente Marco Piffari, 56 anni, erano intervenuti nei pressi di un’abitazione, al cui interno c'erano tre persone, quando c'è stata la deflagrazione. L'intero casolare, di due piani, è crollato provocando 27 feriti, tra militari dell'Arma, poliziotti e vigili del fuoco. I funerali di Stato si svolgeranno alle 16 nella Basilica di Santa Giustina a Padova, mentre è stato proclamato il lutto cittadino.
La ricostruzione
A causare l’esplosione nella quale hanno perso la vita i tre carabinieri ci sarebbero tre fratelli: Franco, Dino e Maria Grazia Ramponi. Fermati dalle Forze dell'Ordine, sarebbero già noti per due episodi con la stessa dinamica avvenuti un anno fa. Secondo gli inquirenti, avrebbero messo a punto il piano da tempo, costruendo molotov e sparpagliando per la casa bombole di gas, che sono state poi aperte all'arrivo delle forze dell'ordine. I tre avevano trasformato la casa in un “fortino”, con sprangate e inferriate alle finestre. Il blitz delle forze dell'ordine, prevedeva una perquisizione per accertare se vi fossero esplosivi e bottiglie molotov, è scattato poco prima dell'alba. Un provvedimento preso a seguito di molti tentativi di sgombero dello stabile andati a vuoto. E soprattutto dopo alcuni episodi in cui uno dei fratelli Ramponi si era cosparso di benzina, minacciando di darsi fuoco e di usare ordigni incendiari.
L'esplosione
A innescare la miccia sarebbe stata Maria Grazia Ramponi, mentre i due fratelli avevano trovato rifugio in una cantina vicina. Quando gli uomini dei Reparti speciali sono giunti sulla porta si è verificata l'esplosione che ha fatto crollare lo stabile e il pavimento del primo piano. Dalla casa i pompieri hanno estratto 5 bombole, tutte svuotate, e parti di altre che sono andate in frantumi. Sul posto sono intervenuti tutti i carabinieri in servizio dalla Villafranca e da Verona. Sulla vicenda indaga la Procura di Verona, che ipotizza per i tre fratelli il reato di strage.
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I responsabili in carcere
Dino Ramponi è stato immobilizzato, mentre Franco Ramponi, dopo un tentativo di fuga, è stato trovato disteso su un prato, poco distante dal suo podere. I due, che attualmente si trovano in carcere, sono attesi oggi davanti al Gip del Tribunale per l'interrogatorio di garanzia. Maria Luisa Ramponi è invece ricoverata in gravi condizioni all'ospedale, in coma farmacologico per le gravi ustioni riportate nell'esplosione.
I funerali di Stato
Presenti alle esequie saranno le più alte cariche civili e militari della provincia di Padova, insieme al ministro della Difesa Guido Crosetto. Come ha annunciato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alla funzione sarà presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.