La Suprema Corte, con una ordinanza depositata il 2 settembre, ha chiarito che la condivisione non consensuale di immagini o video sessualmente espliciti, anche se acquistati, può configurare il reato di revenge porn
I contenuti erotici acquistati su OnlyFans non possono essere condivisi con altre persone anche se acquistati, questo è quanto stabilito dalla quinta sezione penale della Corte di Cassazione. Con la decisione quindi, in Italia il reato di revenge porn è applicabile anche ai contenuti tratti da piattaforme come OnlyFans, dove non è consentito il download dei file ricevuti.
Il caso
La vicenda giudiziaria - riporta il Messaggero - nasce durante il lockdown del 2021, in un contesto di amicizia tra tre giovani, due ragazzi e una ragazza. La ragazza decide di iscriversi a OnlyFans e pubblicare contenuti erotici, condivisi con gli altri due amici all'interno della piattaforma. Tutto cambia a ottobre 2021, quando uno dei ragazzi invia via whatsapp un video esplicito della donna a un quarto soggetto, estraneo al gruppo. La vittima viene a sapere della diffusione e presenta querela il 12 novembre. La Procura di Pavia rinvia a giudizio l'imputato per revenge porn. Il gup lo condanna a 5 mesi e 10 giorni di reclusione. La Corte d'appello di Milano, però, accogliendo il ricorso della difesa, riforma la sentenza di primo grado dichiarando di "non doversi procedere per tardività della querela". Secondo i giudici di secondo grado, infatti, la mancanza del consenso della vittima alla diffusione del video erotico di cui era protagonista è riferibile al momento in cui l'aveva inviato inizialmente al suo amico, e quindi al 2 febbraio 2021. La Cassazione ribalta la decisione. "Il video è uscito dal ristretto circuito di condivisione "a tre" solo a partire da ottobre 2021", si legge.