Etna, i Crateri Silvestri diventano a pagamento: monta la protesta

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L'area dei Crateri è proprietà privata ma la sua fruizione è stata storicamente gratuita. Per Massimo Fiumara, avvocato e vicesegretario di Controcorrente che si è presentato davanti alla recinzione dei Crateri reclamando il diritto a entrare gratuitamente, l'area gode di "una servitù a uso pubblico da almeno 100 anni"

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La privatizzazione arriva sull'Etna. Da qualche giorno si paga un biglietto di cinque euro per visitare i Crateri Silvestri, coni vulcanici nati durante l'eruzione del 1892 e punto di partenza delle escursioni sul vulcano. L'area dei Crateri è proprietà privata ma la sua fruizione è stata storicamente gratuita. In attesa di una pronuncia da parte del Parco dell'Etna, che ha visto la nomina del nuovo presidente Massimiliano Giammusso, la polemica è nata sui social e adesso si trasferisce nel parlamento siciliano. Per Massimo Fiumara, avvocato e vicesegretario di Controcorrente che si è presentato davanti alla recinzione dei Crateri reclamando il diritto a entrare gratuitamente, l'area gode di "una servitù a uso pubblico da almeno 100 anni".

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L'interrogazione parlamentare

“Ho appena presentato un'interrogazione parlamentare per fare definitivamente chiarezza sulla vicenda relativa all'accesso ai Crateri Silvestri dietro pagamento di un ticket da 5 euro - ha affermato Jose Marano, deputata regionale M5s e vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità -. Con questa iniziativa intendo verificare come stanno davvero le cose perché, anche se si trattasse realmente di proprietà privata, siamo di fronte ad un patrimonio naturalistico di tale pregio che la sua tutela non può non vedere il coinvolgimento del pubblico. La valorizzazione e la conservazione di un bene per le future generazioni è un compito che l'ente parco regionale dovrebbe svolgere". E ancora: “Non mi conforta il fatto che dal pagamento di questo ticket siano esenti i residenti in Sicilia e nemmeno la giustificazione che è stata data, cioè la possibilità di garantire con questo contributo economico la piena tutela dell'area. La legge regionale 8/22 che porta la mia firma - conclude la deputata - è stata approvata dal Parlamento siciliano con un preciso intento di valorizzazione turistica del Vulcano. L'Etna è Patrimonio Unesco ed è impensabile che si debba pagare per ammirare la sua bellezza. Non fa bene al turismo perché non è imponendo il pagamento di una somma che si valorizzano le nostre bellezze naturali o che si incrementano i flussi turistici".

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"Bene Patrimonio dell'Umanità"

Si muovono anche i Comuni ai piedi del vulcano. "L'Amministrazione Comunale di Nicolosi - ha affermato il sindaco Angelo Pulvirenti - tiene a precisare che, non appena venuta a conoscenza dell'introduzione del ticket per la fruizione del Crateri Silvestri, si è immediatamente attivata richiedendo la convocazione urgente sia del Consiglio del Parco dell'Etna che di quello Comunale. È stata inoltre concordata un'ispezione congiunta con il Parco dell'Etna e l'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste. Pur nel rispetto della proprietà privata riteniamo che questa non possa essere esercitata allorquando riguardi beni di grande valore naturalistico o attività che configurino un pubblico servizio e per il cui esercizio risulta imprescindibile un rapporto concessorio con la Pubblica Amministrazione. Riteniamo doveroso difendere le prerogative di un bene Patrimonio dell’Umanità che, al di sopra di ogni ragionevole dubbio, appartiene al nostro Territorio e alla nostra Collettività".

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