Neonati sepolti, Chiara Petrolini: “Non ho fatto male ai miei bimbi"

Cronaca

Il quotidiano 'La Repubblica' è entrata in possesso della consulenza del pool di esperti (sei psicologi e psichiatri) che ha analizzato la giovane accusata di avere ucciso i suoi due neonati tra il 2023 e il 2024 e di averli sotterrati nel giardino della villa di famiglia a Vignale di Traversetolo (nel Parmense)

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L’hanno analizzata per mesi. Sono “entrati” nella sua testa per cercare di capire, per comprendere come si possa, a 21 anni, partorire nel segreto di una cameretta e uccidere, per ben due volte, i figli portati in grembo. La Repubblica è entrata in possesso della consulenza del pool di esperti (sei psicologi e psichiatri) che ha analizzato Chiara Petrolini, la giovane accusata di avere ucciso i suoi due neonati tra il 2023 e il 2024 e di averli sotterrati nel giardino della villa di famiglia a Vignale di Traversetolo (nel Parmense).

I colloqui

40 pagine riassuntive di tre colloqui con due psichiatri di Bologna e Genova, in cui Chiara Petrolini spiega che “le gravidanze non me le aspettavo, né la prima né la seconda. Però la seconda l’ho un po’ anche cercata perché la prima era andata male”. La ragazza dice che il primo figlio partorito l’ha seppellito in giardino “per sentirlo vicino” perché era una parte che “non se ne sarebbe mai andata da me” mentre per la seconda gravidanza ha ammesso che voleva “andasse bene” ma di non avere rivelato il suo stato a nessuno per “paura” e “solitudine”. E ancora: “Non ho mai avuto la percezione di fare qualcosa di sbagliato seppellendo i corpi dei bambini” e quando le si chiede perché non ha chiamato il 118 per soccorrere i neonati, lei risponde: “Non ci ho pensato”.

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Il futuro? "Maestra con due figli"

In uno dei tre colloqui (che risalgono a pochi mesi dopo la scoperta dei corpi dei due neonati), la giovane racconta di un abuso sessuale subito nel 2021 e che, riportano gli psichiatri “l’ha segnata tanto nel rapporto con gli altri perché si è sentita tradita da un amico”. Continua a fantasticare sul suo futuro in cui si vede “una maestra con due figli” e dice: “Non sono una killer, non ho fatto una cosa cattiva. Temo il carcere, vorrei rimanere a casa”. Il comportamento della giovane, per gli esperti, lascia trasparire “una fredda e lucida intenzione di arrivare all’esito finale” senza un freno o ripensamento, “nonostante le condizioni lo permettessero”. Per questo, Chiara Petrolini, secondo il pool di esperti, “non si può escludere che avrebbe potuto, se non scoperta, commettere analoghi delitti in seguito ovvero ne abbia commessi altri simili in passato”.

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