Giubileo della Consolazione, Papa alle vittime di abusi del clero: Chiesa si inginocchia

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L'appello lanciato dal Pontefice nell'omelia della Messa in occasione dell'appuntamento giubilare: "La violenza patita non può essere cancellata. Anche a voi che avete subito l'ingiustizia dell'abuso, Maria ripete oggi: Io sono tua Madre". E ancora: "Fame e guerra, si ascolti grido bambini innocenti"

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"Il dolore non generi violenza" che "non è l'ultima parola, perché vinta dall'amore che sa perdonare", anche se "la violenza patita non può essere cancellata".  Sono parole di Papa Leone che, in occasione del Giubileo della Consolazione si è rivolto anche alle vittime di abusi all'interno della Chiesa: "Anche a voi, fratelli e sorelle che avete subito l'ingiustizia e la violenza dell'abuso, Maria ripete oggi: "Io sono tua madre". E nessuno può togliere questo dono personale offerto a ciascuno. E la Chiesa, di cui alcuni membri purtroppo vi hanno ferito, oggi si inginocchia insieme a voi davanti alla Madre. Che tutti possiamo imparare da lei a custodire i più piccoli e fragili con tenerezza!". 

"Responsabili delle Nazioni ascoltino grido bambini innocenti"

Poi, il Pontefice ha rivolto ancora una volta un pensiero alle vttime dei conflitti che stanno dilaniando il pianeta. "Come c'è il dolore personale, così, anche ai nostri giorni, esiste il dolore collettivo di intere popolazioni che, schiacciate dal peso della violenza, della fame e della guerra, implorano pace. È un grido immenso". "La vera consolazione che dobbiamo essere capaci di trasmettere", ha aggiunto il Papa, "è quella di mostrare che la pace è possibile, e che germoglia in ognuno di noi se non la soffochiamo. I responsabili delle Nazioni ascoltino il grido di tanti bambini innocenti, per garantire loro un futuro che li protegga e li consoli, in mezzo a tanta prepotenza Dio non farà mancare gli operatori di pace".

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