L’eroina non è mai sparita, perché oggi si trova anche a pochi euro

L’acqua in discesa non la fermi. E il fiume in piena si chiama eroina. Simone Feder da più di otto anni presidia quel ‘non-luogo’ che è il bosco di Rogoredo. E nel buio del bosco qualcosa sta succedendo: i prezzi dell’eroina si stanno abbassando, i giovanissimi sono attratti dal buco nero della dipendenza. Dieci euro per una dose e dalla stagnola, dal fumo, si passa alla siringa. Poi c’è l’ombra del fentanyl che potrebbe diventare una sostanza con la quale tagliare le droghe tradizionali. Nell’immaginario ci sono quei fotogrammi anni ‘70 e ‘80 con lo zoo di Berlino che allarga i suoi confini a tutta l’Europa e a tutto il mondo. “Nel 2024, per la prima volta, il numero di decessi direttamente attribuiti all’eroina, accertati dalle Forze dell’Ordine, è risultato equivalente a quello legato all’assunzione di cocaina. Un dato significativo, che apre interrogativi importanti sull’evoluzione del fenomeno e che richiederà un attento monitoraggio nei prossimi anni, per capire se l’eroina verrà progressivamente sostituita da altri oppiacei sintetici o da farmaci a base di oppioidi, vista anche la flessione della produzione di oppio, presumibilmente legata al divieto di coltivazione imposto dai Talebani in Afghanistan”, c’è scritto nella ‘Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia’. Questo non è che uno dei passaggi della Relazione dedicata all’eroina. Per gli analisti, l’eroina è ancora una sostanza molto presente nella popolazione degli ‘anziani’ tossicodipendenti, quelli che vengono già assistiti dai SerD. Ma, sempre di più, il mondo delle sostanze sta diventando veloce e volubile. Nel 2024 il NEWS-D, il sistema di allerta rapida per le droghe, ha identificato 79 Nuove Sostanze Psicoattive circolanti sul territorio nazionale. Si tratta di sostanze appartenenti principalmente alle classi dei catinoni sintetici , dei cannabinoidi sintetici , delle fenetilamine e degli oppioidi sintetici . Ma non è questione di numeri. L’abbassamento del prezzo e l’allargamento della platea a potenziali nuovi clienti è al centro dell’attenzione del mercato di quelli che Feder chiama i “venditori di morte”. “Il problema non è il drogato. È la droga”, ha spiegato Simone Feder, psicologo del team Rogoredo e Casa del Giovane di Pavia a Timeline di Sky TG24. “Dobbiamo essere operatori di frontiera perché il bisogno è lì. Dobbiamo uscire dai nostri servizi per cogliere quanto accade. Se vediamo aumentare il numero dei ragazzi giovani e questi ci dicono che una dose si paga pochi euro è evidente che si stia facendo una guerra dei prezzi per avere nuove persone fidelizzate. Ma il nostro campanello di allarme è il disagio e a questo dobbiamo dare risposta. Perché è il disagio che porta nel bosco”, ha continuato Feder. Quando si racconta il fenomeno della dipendenza delle sostanze è come se non ci fosse mai una linea narrativa chiara e anche i segnali che potrebbero apparire positivi celano, invece, molte ombre. Nell’ultimo anno, in Italia sono stati sequestrati circa 350 chilogrammi di eroina e altri oppiacei, meno dell’1% del totale delle sostanze stupefacenti intercettate. Le operazioni di Polizia mirate al traffico di eroina e oppiacei rappresentano solo il 4% delle azioni antidroga complessive, dati in costante calo rispetto al passato. E se ci si ferma a questo punto si potrebbe tirare un sospiro di sollievo. Ma la guardia non si può abbassare. La purezza della sostanza sequestrata si attesta mediamente tra il 7% e il 16%, valori che testimoniano una significativa adulterazione e una progressiva diminuzione della qualità della sostanza in circolazione. “C’è qualcosa che sta succedendo nel mondo dell’eroina”, avverte Feder che poi lascia la domanda che pesa di più sulle coscienze quando ci si interroga sulle dipendenze: “Non chiediamoci: che cosa si consuma? Ma, perché si consuma?”.

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Alessandro Cappai