Il marchio di moda di lusso è accusato di far realizzare i suoi capi di abbigliamento in condizioni di “sfruttamento del lavoro”: tuttavia non uno sfruttamento diretto ma una condotta "agevolatoria" che appare “endemica” all’organizzazione. Il provvedimento dei giudici del tribunale di Milano è arrivato dopo l’indagine portata avanti dal pm Paolo Storari
Amministrazione giudiziaria per Loro Piana: il brand di moda di lusso è accusato di caporalato e di sfruttamento del lavoro. La decisione del tribunale di Milano è arrivata in seguito alle indagini portate avanti dal pm Paolo Storari che ha appurato come Loro Piana abbia affidato la produzione di capi di abbigliamento, tra cui giacche, all'esterno e che la loro realizzazione sarebbe avvenuta in contesti lavorativi illegali.
La spiegazione del Tribunale
La società, che ha come presidente del Cda Antoine Arnault in rappresentanza del gruppo Lvmh, stando a quanto riferito dai giudici della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale milanese non ha messo in atto uno sfruttamento diretto ma un meccanismo di sfruttamento che Loro Piana ha “colposamente alimentato”. L'azienda vercellese sarebbe stata incapace di prevenire e arginare fenomeni di sfruttamento lavorativo nell'ambito del ciclo produttivo in quanto non avrebbe messo in atto misure idonee alla verifica delle reali condizioni di lavoro, in particolare non avrebbe vigilato sulle capacità tecniche delle aziende appaltatrici. Una condotta "agevolatoria", affermano i giudici, che appare "connessa in modo strutturale ed endemico all'organizzazione della produzione da parte della società Loro Piana", nonché "funzionale a realizzare una massimizzazione dei profitti", e che "si presenta come stabile e perdurante nel tempo". Secondo i giudici, Loro Piana non ha controllato la catena produttiva ma ciò non significa che "abbia la piena consapevolezza delle condizioni in cui versavano i lavoratori presso gli opifici cinesi"; ciononostante "la società per colpa non ha messo a punto una struttura organizzativa adeguata".
Rincaro sui prezzi
Il brand di lusso aveva affidato la produzione di alcuni capi di abbigliamento a una azienda esterna, la Sor-Man di Nova Milanese. "Per la Loro Piana il costo pattuito era 118 euro a giacca se la commessa era superiore a 100 capi, se inferiore, ma questo era raro, il prezzo era 128 euro a capo", mentre "io pagavo alle società cinesi 80 euro al pezzo se non facevano il taglio, 86 euro con il taglio. Poi in base alle altre lavorazioni il prezzo poteva oscillare di 5 o 10 euro". A spiegarlo è il legale rappresentante dell’azienda a cui era stata affidata in subappalto la produzione di una serie di capi di abbigliamento per Loro Piana. Capi di abbigliamento messi in commercio negli store del brand di lusso per una cifra che va dai 1000 ai 3000 euro, "con un ricarico tra i 1000 ed i 2000 euro", si legge negli atti giudiziari.