Truffa Inps, interrogato il compagno di Daniela Santanchè Dimitri Kunz

Cronaca
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Èripresa a Milano l'udienza preliminare in cui la ministra e il suo compagno, con Paolo Concordia, un collaboratore esterno, rispondono di truffa aggravata ai danni dell'Inps, nel procedimento con al centro la cassa integrazione nel periodo Covid per i dipendenti di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria (le due società sono imputate a loro volta)

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Con l'interrogatorio di Dimitri Kunz, compagno di Daniela Santanchè, è ripresa a Milano l'udienza preliminare in cui i due rispondono, con Paolo Concordia, un collaboratore esterno, di truffa aggravata ai danni dell'Inps, nel procedimento con al centro la cassa integrazione nel periodo Covid per i dipendenti di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria (le due società sono imputate a loro volta). Dopo aver sciolto alcune questioni sollevate dalle difese, e relative al capo di imputazione contestato a Kunz, in tarda mattinata ha preso il via l'esame dell'imprenditore davanti al gup Tiziana Gueli. Oggi è attesa anche la discussione dei pm. Santanchè, invece, da quanto si è saputo, sarà presente nell'udienza successiva, ancora da fissare, per rendere dichiarazioni davanti alla gup. "Mi farò sentire? Assolutamente sì. Quando sarà il momento ci sarò, non mi sono mai nascosta", ha commentato la ministra del Turismo nelle scorse ore a margine dell’assemblea estiva di Confargicoltura. 

La scorsa udienza del 20 maggio

Nella scorsa udienza, il 20 maggio, si era già fatto interrogare Paolo Giuseppe Concordia, ex collaboratore esterno "con funzione di gestione del personale" di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria (anche le due società sono imputate). Concordia aveva di fatto scagionato nella sua versione sia la senatrice che il compagno Kunz. "La dottoressa Santanchè si è sempre occupata un po' della parte vendite - aveva messo a verbale - non è mai entrata nella gestione amministrativa (...) del lato amministrativo-finanziario non si è mai occupata e ho sempre avuto autonomia io e non ho mai chiesto". Sulla cassa integrazione nel periodo Covid, che per l'accusa sarebbe stata ottenuta indebitamente con un raggiro da oltre 126mila euro perché 13 dipendenti hanno continuato a lavorare, Concordia, difeso dall'avvocato Marcello Elia, ha detto: "L'ho gestita sempre io e non ho mai più condiviso (...) non ho mai più chiesto autorizzazione e sentito la direzione". Ha detto di non aver "mai" sentito sul punto Santanchè, difesa dagli avvocati Salvatore Pino e Nicolò Pelanda e all'epoca presidente del Cda di Visibilia Editore e amministratore unico di Concessionaria, né Kunz (stessi legali per lui), ex consigliere ed ex ad di Editore. Oggi, poi, se ci sarà tempo, dopo l'esame, dovrebbero intervenire anche i pm Marina Gravina e Luigi Luzi per ribadire la richiesta di processo per Santanchè e gli altri. Nell'udienza successiva parola alla ministra e alle difese. 

Daniela Santanchè

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