Delitto di Garlasco, esami consulenti: solo sangue di Chiara Poggi su tappetino e scale

Cronaca

Le nuove analisi sul delitto di Garlasco confermano il quadro già emerso 18 anni fa: il sangue individuato sul tappetino del bagno e sulle scale appartiene solo a Chiara Poggi. Nessun profilo genetico maschile è stato trovato sui reperti esaminati. Restano in corso ulteriori accertamenti sui margini ungueali della giovane per valutare eventuali tracce utili

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Nessun elemento nuovo sul delitto di Garlasco. Le analisi effettuate dai consulenti di parte sulle ultime tracce campionate durante l’incidente probatorio disposto nella nuova indagine dei pm di Pavia confermano i risultati di 18 anni fa. Solo sangue di Chiara Poggi è stato individuato sul tappetino del bagno della villetta e in alcuni punti delle scale dove, il 13 agosto 2007, la giovane fu trovata senza vita. Anche i tre tamponi autoptici prelevati sul corpo della 26enne hanno restituito esclusivamente il suo profilo genetico, mentre dal segmento pilifero recuperato tra i rifiuti non è stato possibile ricavare alcun dato utile. Le verifiche, dunque, escludono la presenza di Dna maschile e non modificano il quadro già delineato dai precedenti atti processuali.

Accertamenti in corso e nuovi sviluppi

 

Mentre il gip Daniela Garlaschelli non si è ancora pronunciata sulla richiesta di estensione dell'incidente probatorio anche alla "esaltazione" (ovvero all'individuazione delle eventuali impronte in particolare sulle confezioni del tè e dei cereali sequestrati nella villa dei Poggi), gli ultimi esiti delle analisi non hanno modificato il quadro già definito dagli atti processuali che portarono alla condanna a 16 anni di Alberto Stasi, fidanzato della vittima. Non portano a lui, e nemmeno al nuovo indagato Andrea Sempio, l'esame dei dati grezzi sugli ultimi reperti sottoposti a campionatura dai periti del giudice, Denise Albani e Domenico Marchigiani. Si tratta in particolare dei tamponi autoptici di Chiara Poggi, di alcune tracce di sangue che non avevano dato esito all’epoca, di un frammento del tappetino del bagno e di un capello o pelo rinvenuto nella spazzatura. Nessun approfondimento è stato invece condotto su un cucchiaino, già esaminato anni fa e risultato contenere il Dna di Chiara. Resta ora da attendere gli esiti dei prossimi accertamenti genetici sul materiale estrapolato dai margini ungueali di Chiara e che anni fa fu giudicato scarso, degradato e quindi non utile per procedere con l'identificazione.

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