“Rifugi climatici”, cosa sono e dove si trovano le strutture per proteggersi dal caldo

Cronaca
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Introduzione

Si tratta di luoghi dove ci si può rinfrescare e avere un po’ di tregua dall'afa e che stanno venendo man mano mappati in Italia dai Comuni. Si tratta, per lo più, di case di quartiere, giardini, parchi, musei e biblioteche messi a disposizione al pubblico per trovare un riparo dalle alte temperature.

 

A Bologna, per esempio, il municipio ne ha segnati 15 in una mappa interattiva. Anche il comune di Firenze ha pubblicato una lista di luoghi freschi: sono 44 tra biblioteche e parchi ombreggiati e con acqua fresca. A Napoli è stata invece l’associazione Cleanap a segnare uno a uno, su una mappa, i posti migliori per mitigare le nuove ondate di calore. Ecco cosa sapere e come si stanno attrezzando le città, e non solo in Italia

 

Quello che devi sapere

Cosa sono i “rifugi climatici”?

I “rifugi climatici”, come li descrive il Comune di Bologna, sono “luoghi pubblici ad accesso libero e gratuito che offrono ristoro dalle temperature estreme nel periodo estivo, oltre a mantenere le loro regolari funzioni.  I rifugi non offrono assistenza medica: le persone che soffrono di particolari patologie o che accusano sintomi devono rivolgersi  a un centro di assistenza sanitaria”. Generalmente, i “rifugi climatici” offrono, negli spazi interni, oltre all’accesso libero e gratuito:

  • aria condizionata;
  • possibilità di sedersi gratuitamente;
  • servizi igienici e accesso all’acqua potabile;
  • accesso ai disabili (ma in qualche caso potrebbe essere necessaria l’assistenza del personale per le persone non accompagnate)

Ci sono anche spazi esterni, come alcuni parchi e giardini pubblici che offrono sedute in aree ben ombreggiate, servizi igienici e fontanelle pubbliche.

 

Per approfondire:

Caldo, i rifugi climatici nei luoghi pubblici a Firenze: VIDEO

La situazione in Italia

  • In Italia, oltre agli esempi già riportati di Bologna, Firenze e Napoli, c’è da segnalare che Roma ha in programma la realizzazione di una mappa di “rifugi climatici” entro il 2026.
  • A Milano invece il Comune ha dato una serie di indicazioni su come proteggersi dal caldo. In città ci sono 18 milioni di mq di verde, decine di biblioteche che possono rientrare nel contesto dei “rifugi climatici” e oltre 50 case dell’acqua in luoghi - come i parchi - che erogano gratuitamente acqua fresca (per tutti i cittadini, basta avere la tessera sanitaria). Il capoluogo lombardo inoltre, come spiega l’assessora all’ambiente e verde Elena Grandi, si sta “dedicando anche alla redazione del Piano del Verde e del Paesaggio. E proprio nella consapevolezza che le isole di calore sono uno dei più evidenti effetti del cambiamento climatico che più impatta sulle città e sulle aree urbane, stiamo portando avanti con la nostra direzione di progetto ’Resilienza Urbana’ un monitoraggio sulla città che identifica la ’Mappa del rischio caldo’. Si tratta di una fotografia delle aree e dei cittadini che sono più sensibili alle ondate di calore”.
  • Il Comune di Venezia raccomanda di stare almeno tre ore al giorno in luoghi freschi che sono considerabili come dei “rifugi climatici”, ossia musei e parchi

 

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Londra

E all’estero? Le mappe interattive sui luoghi più freschi sono una realtà già consolidata in varie città. A Londra, per esempio, il Comune fa una distinzione tra posti con e senza aria condizionata. Gli spazi con aria condizionata “vengono suggeriti da distretti, gruppi comunitari, organizzazioni religiose o culturali e altri, e poi convalidati”. Alcune aree di Londra “potrebbero essere meno coperte, poiché il progetto si basa sulle proposte delle organizzazioni”, viene specificato sul sito dedicato all’iniziativa.

Barcellona

In Spagna, a Barcellona, sono stati inaugurati di recente 70 nuovi rifugi climatici e ora se ne contano quasi 400 in totale. Si va dalle biblioteche ai parchi, fino alle farmacie, ai centri civici, ai centri commerciali, ai complessi sportivi, agli enti culturali e ai cortili delle scuole e delle università. Il piano annunciato dalla vicesindaca Laia Bonet, con delega all'Urbanistica, alla Transizione ecologica e all'Abitazione, si concentra sulla protezione delle persone più vulnerabili, soprattutto anziani e bambini, e punta all'estensione dell'orario ai apertura dei "rifugi climatici" nel mese di agosto. "Ogni quartiere avrà almeno un rifugio, garantendo che oltre il 90% della popolazione ne abbia uno a meno di 10 minuti a piedi da casa", ha spiegato Bonet. L'amministrazione comunale ha anche annunciato l'adattamento di spazi pubblici, come le aree giochi con acqua, che saranno disponibili in maniera gratuita, e l'ampliamento delle zone ombreggiate disponibili, che quest'estate saranno almeno una settantina. 

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Parigi

E la Francia? Parigi ha le sue isole fredde, cioè oltre 800 spazi con temperature più basse di qualche grado, tra cui anche chiese e edifici pubblici. Questi luoghi sono visibili su una mappa interattiva dove viene anche indicato dove si trovano le fontanelle 

New York

Spostandosi negli Usa, a New York c'è la mappa interattiva Nyc Cool Options che segnala gli spazi dove trovare riparo dal caldo sia al chiuso che all'aperto. "Quando fa molto caldo, l'aria condizionata ti aiuterà a stare al sicuro. Se non hai l'aria condizionata, trova un posto fresco nelle vicinanze, come casa di un amico, un centro commerciale, un museo, un bar, una biblioteca o un impianto di raffreddamento di New York. Quando non fa troppo caldo ma fa ancora caldo, puoi anche rinfrescarti nei parchi, nelle zone ombreggiate, con irrigatori o in piscina", viene spiegato sulla pagina. "Durante le emergenze dovute al caldo, alla mappa verranno aggiunte altre località al chiuso", viene poi precisato.

 

Per approfondire:

Spagna, per fronteggiare il caldo Barcellona aumenta il numero dei “rifugi climatici”

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