
La tragedia l'estate scorsa: il piccolo giocava nel cortile di casa, riportò lesioni permanenti. La procura di Milano ha chiesto l'archiviazione
La Procura di Milano ha chiesto all'Ufficio del Gip di non punire una madre che per sbaglio ha investito il figlio di 18 mesi, perché "il processo e l'eventuale condanna costituirebbe una sorta di trattamento contrario al senso di umanità". Per il pm Paolo Storari, infatti, la donna "sconta già una sorta di 'ergastolo con fine pena mai'".
La tragedia la scorsa estate
I fatti risalgono alla scorsa estate quando, in un Paese dell'hinterland milanese, la donna mise in moto l'auto nel cortile di casa e senza accorgersene investì il figlio, che nell'incidente riportò lesioni permanenti. Per il pm Storari "una reazione penalistica non serve a nulla, anzi appare addirittura controproducente", si legge sul dorso milanese del Corriere della Sera, "non avendo il diritto penale alcuna funzione da svolgere, né per il reo né per la collettività".

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La procura chiede l'archiviazione
Di qui la richiesta di escludere la punibilità della madre per tenuità del fatto, e quindi archiviare le accuse nei suoi confronto, o, in subordine, di sollevare alla Consulta questione di legittimità costituzionale del reato di lesioni gravissime per possibile contrasto con il divieto di pene inumane. Tocca al Gip, ora, decidere se vi sia uno spazio giuridico, e quale, per non raddoppiare quella sorta di interiore "ergastolo con fine pena mai", a cui fa riferimento l'accusa nella richiesta di archiviazione che è stata notificata alla donna.
