Almas, un podcast sulle donne vittime di migrazione forzata e violenza

Cronaca

Il podcast  “ALMAS – le anime della Colombia”nato da una missione di Valerio Nicolosi in America Latina con CESVI – prende il nome dal progetto portato avanti dall’organizzazione umanitaria in Colombia. Il progetto racconta il conflitto interno e mostra le ferite ancora aperte del Paese, attraverso le voci di donne e uomini vittime di migrazioni forzate, violenza e marginalità

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Un progetto audio per raccontare le donne migranti vittime di violenza e marginalità. Composto da cinque episodi, il podcast  “ALMAS – le anime della Colombia”nato da una missione del giornalista Valerio Nicolosi in America Latina con CESVI – prende il nome dall’omonimo progetto portato avanti dall’organizzazione umanitaria in Colombia. Il podcast racconta il conflitto interno, che si protrae da anni, e mostra le ferite ancora aperte del Paese, attraverso le voci di donne e uomini vittime di migrazioni forzate, violenza e marginalità. Le puntate fanno immergere gli ascoltatori in luoghi remoti e dimenticati: quartieri ai margini e insediamenti isolati, dove emergono storie di perdita, coraggio, ma anche di rinascita. "ALMAS vuol dire “Anime” ed è il nome più adatto per il progetto di CESVI che in Colombia sta sostenendo donne colombiane e venezuelane che affrontano un destino comune, fatto di marginalità sociale dovuta anche a violenza e a povertà – spiega l’autore Valerio Nicolosi. "Il conflitto in Colombia non si è mai arrestato, nonostante il tentativo di un processo di pace, e continua a seminare, milioni di desplazados (sfollati) in tutto il Paese. Come Ana, beneficiaria di ALMAS, grazie al quale può mantenere se stessa e i due figli attraverso un’attività artigianale di produzione di borse e zaini. Lei è la sintesi di tutto quello che può accadere qui a una donna: desplazada per due volte a causa del conflitto, abusata dall’ex compagno e padre del primo figlio, a sua volta arruolato forzatamente in una banda armata, e ragazza madre di altri due ragazzi", conclude il giornalista. Il podcast ricorda che da decenni, ogni giorno, in Colombia centinaia di persone sono costrette a lasciare casa e terra a causa del conflitto armato interno che negli anni ha cambiato forma, ma non si è mai realmente arrestato: campesinos, leader comunitari e interi villaggi continuano ad abbandonare tutto pur di sottrarsi al reclutamento o alla morte e non tutti riescono a salvarsi.

Un'immagine del progetto Almas.

Il progetto Almas 

In queste aree così complesse Fondazione CESVI con il progetto ALMAS (Azione per il Lavoro, la Migrazione e un’Accoglienza Sinergica in Colombia), realizzato con il sostegno della Cooperazione Italiana, sostiene le migranti interne colombiane e contribuisce al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione venezuelana emigrata in Colombia, con specifica attenzione a donne e giovani nelle città di Santa Marta e Barranquilla. Si tratta di aree caratterizzate da una forte presenza di migranti, per via della loro posizione strategica sulla rotta migratoria venezuelana, e povertà, esclusione e mancanza di infrastrutture adeguate. Il progetto focalizza i propri interventi sulle donne migranti, perché la Colombia, oltre ad essere il terzo Paese al mondo per numero di sfollati interni, è anche il terzo Paese al mondo per numero di rifugiati accogliendo quasi 3 milioni di migranti venezuelani in fuga dalla forte crisi che ha condotto il Paese al collasso economico. Attualmente quasi il 70% dei venezuelani versa in condizioni di povertà multidimensionale.

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