Introduzione
Nelle Marche una ragazza di 23 anni è stata denunciata per aver minacciato un uomo di diffondere dei video erotici se non gli avesse dato dei soldi. La donna era riuscita a farsi mandare immagini e video intimi e poi aveva chiesto all’uomo 500 euro da versare su una carta prepagata. Questo è solo l'ultimo di una lunga serie di casi di sextortion, il fenomeno di estorsione sulla base di un ricatto di tipo sessuale. Questo tipo di reato si sta diffondendo rapidamente, soprattutto tra gli adolescenti.
Quello che devi sapere
Che cos’è il sextortion
In genere il sextortion inizia con tentativi di chiacchierare in chat da parte di profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, attraverso gli apprezzamenti e i like per le foto pubblicate. Successivamente si passa alla richiesta di immagini e video che con il tempo si fanno sempre più audaci e una volta ottenuti, comincia il tentativo di ricatto ed estorsione.
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La richiesta di soldi per non pubblicare i contenuti
Alla vittima viene inviata una richiesta di soldi, anche piccole somme, per fermare la pubblicazione di contenuti a sfondo sessuale sui social e sulle chat, comprese quelle di genitori, amici e parenti. Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a non confidarsi con nessuno. Si tratta in pratica di un ricatto.
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Il termine sextortion
Il termine "sextortion" è una crasi composta dai termini inglesi "sex" ed "extortion" (estorsione). Le vittime ricevono tramite le reti social (anche sulle piattaforme di appuntamenti) un invito o una richiesta di amicizia da parte di un’attraente sconosciuta o di un attraente sconosciuto. Dopo aver accettato l’invito o la richiesta, questa persona prende contatto con la vittima presa di mira e la coinvolge in una conversazione.
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Le videochat
Successivamente propone di passare a una videochat. A quel punto, il criminale convince la vittima a spogliarsi o assumere pose indecenti. Tutte le azioni vengono segretamente registrate e la vittima poi viene contattata dai ricattatori che la esortano a pagare una somma di denaro.
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Le minacce dei ricattatori
I malintenzionati minacciano di pubblicare le immagini su YouTube indicando il nome della vittima, di inviare il materiale sensibile via e-mail a parenti, amici o al datore di lavoro oppure di pubblicare il link sui social
Il consiglio delle forze dell'ordine
Per evitare il sextortion, le forze dell'ordine esortano a non cedere al ricatto pagando le somme richieste, poiché i criminali non smetteranno di chiedere soldi e le richieste si faranno sempre più insistenti. Ulteriori consigli sono: non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui si viene contattati, conservare gli screenshot delle conversazioni, delle minacce e del profilo dell’estorsore
Se i ricattatori hanno pubblicato i video
Nel caso in cui i ricattatori abbiano pubblicato foto e video, bisogna rivolgersi il prima possibile alla piattaforma in questione (YouTube, Facebook ecc.), pretendere l’immediata cancellazione dei contenuti sessuali e creare un avviso “Google Alert” per il proprio nome. In questo modo si verrà informati di nuovi video e foto caricati in Internet con le proprie generalità
Come evitare il sextortion
Per evitare di cadere vittime del sextortion il consiglio è evitare di inviare contenuti privati a persone su chat e videochat e diffidare dalla richiesta di contenuti di questo tipo da utenti che contattano via social
Dove fare la denuncia
Se si è vittime di sextortion bisogna denunciare subito o fare una segnalazione sul portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto
Disattivare il profilo
Se possibile, è meglio disattivare temporaneamente il profilo sul social dove si è stati contattati o impostarlo su “privato”, in modo da non essere rintracciati, neanche in altri social, se si limita l’accesso al profilo le persone che non si conoscono non possono visualizzare la lista di contatti e non si può essere identificati nella foto del profilo.
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