Alessandro Gassman: Via il nome di mio padre dal Teatro Condominio di Gallarate
CronacaIl messaggio arriva contemporaneamente alle polemiche scoppiate dopo la concessione del teatro per il Remigration Summit, la riunione dell'ultradestra europea
Una richiesta chiara e diretta, che arriva due giorni dopo il Remigration Summit, la riunione dell'ultradestra europea nella cittadina lombarda. Alessandro Gassman si è rivolto direttamente al sindaco leghista di Gallarate Andrea Cassani chiedendo, in una storia su Instagram, di togliere il nome di suo padre dal Teatro Condominio – a lui intitolato da metà anni Duemila - se c’è intenzione di continuare a ospitare eventi “con slogan razzisti e illiberali”. “Caro sindaco leggo che nel teatro intitolato a mio padre nella vostra cittadina – si legge sul social media -, ieri è avvenuta la riunione internazionale dei partiti di estrema destra europea (neo fascisti e nazisti). Se nelle sue intenzioni vi è quella di continuare a ospitare in un luogo di cultura, manifestazioni con slogan razzisti e illiberali, le chiedo di togliere il nome di mio padre al suddetto teatro. Mio padre ebbe parenti deportati e uccisi dai nazifascisti. Grazie”.

Le polemiche
Il messaggio arriva contemporaneamente alle polemiche scoppiate dopo la concessione del teatro all'ultradestra (una prima location a Somma Lombardo, sempre nel Varesotto, era saltata perché l'hotel scelto non aveva confermato la prenotazione) sia sul fronte politico sia su quello della società civile: alcune attività commerciali di Gallarate hanno infatti scelto di rimanere chiuse sino al termine del Remigration Summit spiegando, con cartelli affissi sulle vetrina o post sui social, che "non intendiamo servire i fasci".