
Il 35enne è detenuto a Rimini con l'accusa di aver ucciso la 78enne Pierina Paganelli. E' molto dimagrito, disidratato, ha perso lucidità. Sta perdendo la speranza, si sente accerchiato e non ha più la forza di lottare", ha detto la moglie dell'uomo
Il ricovero è avvenuto nel pomeriggio del primo maggio, in via precauzionale, all'ospedale Infermi di Rimini. Louis Dassilva, 35enne detenuto a Rimini con l'accusa di aver ucciso la 78enne Pierina Paganelli, ha iniziato, per protesta contro la carcerazione, uno sciopero della fame da circa una settimana, uno sciopero che al momento non intende sospendere.
Le condizioni dell'uomo
Manuela Bartolucci, la moglie dell’uomo, in carcere dal 14 luglio scorso, ha espresso molta preoccupazione parlando di un progressivo peggioramento delle condizioni fisiche e mentali del marito: "E' molto dimagrito, disidratato, ha perso lucidità. Sta perdendo la speranza, si sente accerchiato e non ha più la forza di lottare". Secondo la donna, Dassilva avrebbe smesso anche di bere da venerdì scorso. Durante il colloquio in carcere di sabato, non avrebbe assunto né cibo né liquidi.
