Morta base jumper russa in Trentino dopo un lancio

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Le ricerche erano ccominciate nella serata di ieri, coinvolgendo le squadre della Stazione Riva del Garda del Soccorso Alpino e Speleologico

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Il corpo senza vita di una base jumper russa di 56 anni è stato ritrovato questa mattina ai piedi del monte Brento in Trentino. Le ricerche della donna erano iniziate

nella serata di ieri per il suo mancato rientro in alloggio dopo un lancio con la tuta alare. Il cadavere è stato trovato da una squadra di terra del Soccorso Alpino in una zona impervia nel bosco a circa 700 metri di altitudine, 180 metri più a valle rispetto all'exit Eagles sul monte Brento, fra la via del Boomerang e lo scudo di Cima

alle Coste sopra l'abitato di Dro. Da una prima ricostruzione è probabile che la base jumper non sia riuscita ad aprire il paracadute, dopo essersi lanciata con la tuta alare. La salma è stata recuperata dall'elicottero e trasferita alla camera mortuaria di Dro. 

 

 

Le ricerche

Le operazioni erano iniziate ieri proseguendo anche nella mattinata di oggi. Un ulteriore primo sorvolo dell'elicottero non aveva dato risultati, mentre le squadre di soccorritori delle Stazioni Riva del Garda, Val di Ledro e Trento monte Bondone del Soccorso Alpino hanno setacciando via terra la parte alta della montagna, nella zona degli exit, oltre che la parte sottostante, su terreno molto impervio. Fino alla scoperta del cadavere.

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