Autovelox, ministero Trasporti sospende schema decreto per approfondimenti. Cosa sapere
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Autovelox 'illegale', scatta il sequestro in tutta Italia
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Introduzione
Sospeso lo schema di decreto che regolamenta l'uso degli autovelox e che era in fase di trasmissione a Bruxelles. Questo è quello che ha deciso il Mit, su indicazione del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, in quanto sono necessari ulteriori approfondimenti
Quello che devi sapere
Cosa prevedeva il decreto
- Nelle disposizioni transitorie il decreto stabiliva che dalla prossima estate tutti i dispositivi approvati dal 13 giugno 2017 in poi siano da ritenersi omologati automaticamente. La speranza era quella di mettere fine ai ricorsi contro le multe
Per approfondire: Autovelox, in arrivo il decreto. Cosa cambia? Che fine fanno i ricorsi? Domande e risposte
Com’era composto il decreto
- Il caos sul tema degli autovelox era nato infatti da una sentenza del 18 aprile 2024 della Corte di Cassazione che ha stabilito che le multe per eccesso di velocità non sono valide se il dispositivo che le ha comminate non è omologato. Il decreto è composto da sette articoli e da un lungo allegato tecnico contenente caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità, ai sensi dell'art. 142 del Codice della strada
Per approfondire: Autovelox, Italia prima in Europa per numero di misuratori. Quanto si incassa dalle multe?
Autovelox dopo il 2017 omologati d’ufficio
- Nel dettaglio nell'articolo 6 del decreto, relativo alle disposizioni transitorie, si legge che "i dispositivi o sistemi approvati secondo quanto previsto dal decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del 13 giugno 2017, n. 282, essendo conformi alle disposizioni dell'allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d'ufficio". Quindi tutti gli autovelox approvati dal 13 giugno 2017 in poi sono da ritenersi omologati e possono restare in funzione
Per approfondire: Autovelox non omologati, in Italia multe annullate e dispositivi sequestrati
Come si chiamano gli autovelox omologati?
- Secondo lo schema del decreto sarebbero 12 gli autovelox che verranno omologati d'ufficio mediante il decreto. Come ha riportato Qn, andando dal più vecchio al più recente, si tratta del Velocar Red&Speed Evo M (decreto dirigenziale n. 5240 del 31/08/2017), Aguia Red & Speed (decreto n. 48 del 01/03/2021), Celeritas Mvd 2020 (decreto n. 349 del 16/08/2021), Autosc@n Speed (decreto n. 356 del 18/08/2021), Tcs - Traffic Control System (decreto n. 378 del 09/09/2021), K53800_Speed (decreto n. 549 del 21/12/2021), T-Exspeed (decreto n. 236 del 05/06/2023), Vrs Evo 2 (decreto n. 271 dell'11/07/2023), Celeritas Mvd 2022 (decreto n. 290 del 25/07/2023), Vergilius Plus (decreto n. 149 del 27/03/2024), Tutor 3.0 (decreto n. 305 del 20/06/2024) e in ultimo Celeritas Mse 2021 (decreto n. 401 del 19/08/2024)
Lo stop
- Lo stop, arrivato dopo la trasmissione del testo a Bruxelles, ha però congelato un provvedimento atteso da 33 anni, che, almeno teoricamente, avrebbe potuto cambiare radicalmente il sistema di rilevamento della velocità in Italia e arginare l’ondata di ricorsi che ha travolto migliaia di multe
I problemi
- Questo provvedimento però avrebbe causato diversi problemi per tutti gli apparecchi precedenti al 2017 e avrebbe rappresentato una rivoluzione per molti Comuni, che sarebbero stati costretti a disattivare gran parte della rete di rilevamento, a pochi mesi dall’estate. “Le disposizioni transitorie del decreto avrebbero spento automaticamente il 90% degli apparati di controllo della velocità solo in Veneto, ma anche in molte altre regioni, perché approvati prima del decreto ministeriale 282/2017. Quali conseguenze avrebbe comportato? E quanti mesi sarebbero serviti al ministero per omologare tutti questi apparati, considerato che servono nuove prove?”, ha dichiarato Luigi Altamura, comandante della Polizia locale di Verona e membro di Anci in Viabilità Italia, al Corriere
Codacons: "Stop al decreto allunga agonia degli automobilisti"
- La sospensione del decreto sugli autovelox "allunga l'agonia degli automobilisti e accresce ancora di più la confusione nel settore delle multe per violazione del Codice della strada". Ad affermarlo è il Codacons, commentando la nota del Mit. "Dopo anni di attesa e di sentenze controverse che hanno di fatto bocciato gli autovelox approvati ma non omologati, si assiste ad un nuovo rinvio nella risoluzione di una questione che ha portato ad una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti e generato grande confusione sulla certezza delle multe stradali. L'eccesso di velocità continua ad essere una delle prime cause di morti, feriti e incidenti sulle nostre strade, e a maggior ragione il decreto del ministero era fondamentale per mettere fine alle carenze normative che portano i Comuni ad usare apparecchi fuorilegge e i giudici di pace e i prefetti ad annullare le multe", ha dichiarato l'associazione di consumatori. La conseguenza della sospensione, avverte quindi il Codacons, "sarà che gli enti locali continueranno ad usare apparecchi non omologati e gli automobilisti multati ad impugnare le sanzioni elevate dagli autovelox"
Assoutenti: "Aprire tavolo su autovelox, rischio nuova stangata"
- Rischio stangata estiva per gli automobilisti. Così Assoutenti ha commentato il rinvio del decreto, chiedendo di aprire un tavolo per fare chiarezza sulla questione. "Il decreto attuativo sarebbe dovuto entrare in vigore già a luglio, regolamentando un settore, quello degli autovelox, dove oggi regna il caos. Il rischio concreto ora è una nuova valanga di multe elevate dagli autovelox nei mesi estivi: diversi studi condotti da Assoutenti registrano infatti una concentrazione abnorme di autovelox installati lungo le strade più utilizzate dagli automobilisti per gli spostamenti legati alle vacanze estive, apparecchi installati più per fare cassa sulla pelle dei cittadini che per garantire effettivamente la sicurezza stradale", ha commentato l'associazione. "Riteniamo urgente aprire un tavolo tra ministero, comuni e associazioni dei consumatori volto a fare chiarezza su un comparto, quello delle multe stradali, che genera ogni anno migliaia di contenziosi tra cittadini e amministrazioni con costi legali enormi per le casse pubbliche", ha concluso Assoutenti
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