Terrorismo jihadista, arrestato 46enne a Brescia: era su gruppi WhatsApp "Stato Islamico"
Cronaca
Un 46enne di origine marocchina residente nel Bresciano è stato arrestato con l'accusa addestramento ad attività con finalità di terrorismo, anche internazionale. Le indagini, coordinate dalla procura di Perugia, hanno rivelato che l'uomo aveva materiale di propaganda e stava cercando istruzioni per fabbricare armi. La procura ha richiesto e ottenuto un provvedimento di custodia cautelare in carcere
Un uomo di 46 anni, di origine marocchina e residente da anni nel bresciano, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di addestramento ad attività con finalità di terrorismo, anche internazionale. Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Perugia e dalla Digos di Brescia, in collaborazione con la polizia postale, l'uomo era presente in gruppi WhatsApp riconducibili allo Stato Islamico ai quali si poteva accedere solo su invito da parte degli altri membri. Le indagini, coordinate dalla procura di Perugia, sono iniziate nel novembre 2023.
Le indagini
Durante le perquisizioni in una rimessa nella disponibilità dell’uomo, i poliziotti hanno rinvenuto numerosi manoscritti inneggianti al martirio e alla guerra santa. L’uomo aveva fatto ricerche online per trovare manuali e istruzioni per fabbricare armi artigianali e sul cellulare gli investigatori hanno trovato materiale di propaganda jihadista. "I successivi approfondimenti investigativi – spiega una nota firmata dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone – hanno poi confermato la centralità della Rete e dei circuiti mediatici internazionali nell'attività di propaganda jihadista, finalizzata al proselitismo ed all'esaltazione delle azioni terroristiche riconducibili allo Stato Islamico a cui ha aderito il 46enne".
Disposto l’arresto
La procura di Perugia ha richiesto l'emissione di un provvedimento custodiale urgente, motivato da un concreto pericolo che l’uomo potesse rendersi responsabile di reati di maggiore gravità. Il gip ha emesso un'ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere. Contestualmente il giudice si è dichiarato incompetente, ordinando la trasmissione degli atti alla procura di Brescia per la prosecuzione dell'azione penale nei confronti dell'indagato. Una volta emesso il provvedimento, gli agenti della Digos di Brescia, insieme al Centro operativo per la sicurezza cibernetica Umbria, hanno rintracciato il 46enne ed eseguito la misura cautelare trasferendo l’uomo in carcere a Brescia.
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