Verona, coppia trovata mummificata in una villa: erano morti da mesi

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I corpi erano in una abitazione isolata sulle colline tra Verona e Negrar. La scoperta è stata fatta da tre ragazzi che stavano praticavando l'urbex, ossia l'esplorazione urbana, che consiste nell'avventurarsi in strutture abbandonate. Probabile che il decesso sia dovuto al monossido di carbonio, ma si attende l'esito dell'autopsia 

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Ricorda da vicino la tragica fine di Gene Hackman e della moglie Betsy Arakawa, trovati morti nella loro villa di Santa Fe il 26 febbraio scorso, a una settimana di distanza dall’effettiva data del decesso. Questa volta, però, non si tratta di un giallo hollywoodiano, anche se la vicenda è altrettanto drammatica, una tragedia silenziosa consumata nell’indifferenza e scoperta solo per caso. Due anziani coniugi - Marco Steffenoni, ex medico odontoiatra di 75 anni, e la moglie Maria Teresa Nizzola, di 76 - sono stati infatti trovati mummificati a Montericco, nella zona collinare sopra Parona, al confine tra Verona e Negrar. La scoperta è stata fatta sabato scorso - si legge sui media locali - da tre ragazzini appassionati di 'urbex', una pratica che consiste nell’esplorazione degli edifici abbandonati. 

Vivevano isolati

L'ultimo indizio vitale rinvenuto nella villa padronale dei due coniugi, con annesso un ampio uliveto, sarebbe una bolletta che risulta pagata alla fine dello scorso ottobre. La coppia da diverso tempo aveva tagliato i ponti con il mondo intero, e i due vivevano come eremiti nella loro villa immersa nella natura. Raramente ricevevano visite e la loro solitudine si era accentuata dopo il pensionamento di Steffenoni e la chiusura del suo studio dentistico in via Cappello, nel centro di Verona. La loro unica compagnia erano stati, in passato, i cani, ma nessun animale è stato trovato nella villa dagli inquirenti. Nessuno, da ottobre a oggi, aveva inviato una segnalazione alle forze dell’ordine, proprio perché la coppia aveva completamente tagliato i contatti con il mondo esterno. 

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Il decesso risale almeno a tre mesi fa

Dopo la macabra scoperta, i tre ragazzini hanno subito allertato le autorità. Secondo le prime ricostruzioni, il decesso risalirebbe ad almeno tre mesi fa, forse tra ottobre e novembre, l’ultima volta che avevano acceso il camino. Sul caso indaga la Questura di Verona, mentre la Procura scaligera ha disposto l’autopsia, incaricata al medico legale dal sostituto procuratore Maria Beatrice Zanotti. L’esame potrebbe essere eseguito già oggi e chiarire quali siano state le cause della morte. Al momento non risulta alcun indagato e l’ipotesi più accreditata è un’intossicazione da monossido di carbonio: la donna è stata trovata accasciata sul divano davanti al camino, il marito nel corridoio verso una finestra, forse nel disperato tentativo di aerare il locale.

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Si valuta anche la posizione dei ragazzini

La procura sta valutando la posizione dei giovani: pur essendosi introdotti in una proprietà privata, hanno permesso di segnalare la morte della coppia, allertando immediatamente la questura. Steffenoni e Nizzola non avevano figli e, come detto, negli anni avevano interrotto i rapporti con amici e parenti. Secondo i primi accertameni, la donna non aveva più parenti, mentre lui aveva un fratello ancora in vita, con cui però non aveva più contatti da molto tempo. 

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