Terremoto Napoli, sgomberate 100 persone. Nuova scossa di magnitudo 3.9 ai Campi Flegrei
Cronaca
Il prefetto partenopeo ha convocato il Centro coordinamento soccorsi per una valutazione complessiva della situazione: dopo le verifiche, è stato evacuato un palazzo con 40 famiglie al quartiere Bagnoli. La terra trema anche sulla costa garganica: l'ultima volta alle 6.03 di stamattina, con magnitudo 2.3. La Protezione civile: "Tre stati di mobilitazione in corso, in Campania, Emilia e Toscana. Mai successo prima". La geologa Amedei: "I due terremoti non sono collegati tra loro"
Nuova scossa di magnitudo 3.9 registrata ai Campi Flegrei alle 13:32 di oggi, 15 marzo. L'epicentro è alla profondità di circa 2,5 chilometri. Il terremoto è stato avvertito non solo nella zona flegrea, ma anche nei quartieri della zona occidentale di Napoli e nel Giuglianese. Nella serata di ieri, dopo la scossa di 3.5 delle 19:44, il prefetto di Napoli Michele di Bari ha convocato, d'intesa con il dipartimento della Protezione civile, il Centro coordinamento soccorsi per una valutazione complessiva della situazione. Sopralluoghi da parte dei tecnici dei Comuni interessati: cento persone sono state sgomberate, tra cui un palazzo nel quartiere Bagnoli, proprio nell'area flegrea. Dalla scossa 4.4 del 13 marzo scorso, complessivamente, nei comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, sono state adottate 23 tra ordinanze di sgombero e diffide: i provvedimenti hanno riguardato 114 nuclei familiari per un totale di 242 persone. In Puglia, invece, sono 14 le scosse che hanno colpito la costa garganica, registrate dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv): alle sette scosse di ieri sera (la prima alle 20.37 di magnitudo 4.7), ne sono seguite altre nella scorsa notte, tutte comprese tra 2 e 2.4 di magnitudo. L'ultima è delle 6.03 di stamattina, con magnitudo 2.3.
Le verifiche sul territorio
"C'è una situazione in atto che ha riguardato lo sgombero di circa 100 persone e tutti gli enti coinvolti hanno promosso iniziative di assistenza ed accoglienza", ha detto il prefetto di Napoli. Diverse persone hanno già trovato autonoma sistemazione: "Ciò significa che c'è un tessuto di solidarietà", ha evidenziato. Di Bari ha assicurato "che stanno proseguendo le attività di verifica da parte dei vigili del fuoco. Ne hanno fatto davvero tante". Poche le unità immobiliari finora sgomberate. Il prefetto ha rimarcato la vicinanza e la solidarietà del governo espressa ieri dal ministro Matteo Piantedosi e ha sottolineato che "c'è una componente di Protezione civile, nazionale e regionale, che sta facendo un lavoro egregio, come quello svolto dai sindaci". E ancora: "Capisco che ci sono momenti di scoramento, di stress, ma le Asl stanno facendo di tutto per supportare la popolazione".

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Lo sgombero a Bagnoli
Dopo una verifica effettuata la scorsa mezzanotte dai vigili del fuoco, è scattata alle ore 4 l'evacuazione dello stabile a Bagnoli. In tutto coinvolte 40 famiglie. Il palazzo si affaccia su una delle strade principali del quartiere, proprio di fronte all'area dello stabilimento ex Italsider. Lo stabile, che è stato costruito alla fine degli anni '60, non presenta all'esterno segni di cedimento e appare, a prima vista, in buone condizioni: evidentemente sono state le verifiche interne a far scattare lo sgombero. Sul posto si sono recati vigili del fuoco, polizia di Stato, polizia municipale e operatori sanitari. Alcune persone disabili sono state portate via con l'ambulanza.
Situazione sotto controllo nel Foggiano
Nessun danno è stato registrato in provincia di Foggia e nel resto della Puglia, dove la scossa più forte di ieri è stata avvertita ovunque, creando tanta paura tra i residenti dei Comuni più vicini alla costa garganica (San Nicandro, Lesina e Apricena). Il sindaco di San Nicandro, Matteo Vocale, che ieri sera ha aperto il Centro operativo comunale, ha disposto per oggi la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per consentire ai tecnici le verifiche. Controlli effettuati fin da ieri sera dai vigili del fuoco, in particolare nella zona del centro storico, dove qualche crepa è stata riscontrata in alcuni edifici abbandonati, ma nulla di preoccupante. Molte persone che ieri sera erano ancora in strada hanno fatto rientro nelle abitazioni, dove hanno trascorso la notte. Stamane proseguono i controlli anche negli altri edifici pubblici e di culto. La situazione, fanno sapere, è sotto controllo. Anche ad Apricena, il sindaco Antonio Potenza ieri sera ha attivato la macchina dei controlli, informando anche attraverso i canali social del Comune che non sono stati registrati danni o problemi.

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Protezione civile: "Tre mobilitazioni in atto, mai successo"
"Abbiamo in piedi contemporaneamente tre stati di mobilitazione nazionale, non è mai accaduto in Italia. Abbiamo l'emergenza Campi Flegrei, abbiamo l'emergenza maltempo in Emilia Romagna, quella maltempo in Toscana", ha detto Fabio Ciciliano, capo dipartimento nazionale della Protezione civile, a margine dell'inaugurazione del nuovo centro di formazione della Protezione civile della Regione Abruzzo all'Aquila. "Sui Campi Flegrei - ha aggiunto Ciciliano - è ormai noto che quella è un'area che in questo momento sta vivendo la terza crisi bradisismica in pochi anni. Le azioni messe in campo sono di pianificazione di protezione civile che è proprio quella che dovrebbe essere fatta nei centri di formazione come quello che stiamo inaugurando adesso, per accrescere la consapevolezza del rischio". "Si tratta di un'area molto particolare quella dei Campi Flegrei - ha detto ancora - e una delle pedine fondamentali è proprio aumentare la conoscenza del territorio, aumentare la consapevolezza dei cittadini per fare in modo che possano vivere nella migliore maniera possibile anche in quel territorio, in questo momento particolarmente critico per la continua recrudescenza dei sismi che si verificano".
"I due terremoti sono eventi distinti"
"Le scosse, avvenute quasi in contemporanea con quelle registrate nei Campi Flegrei, mettono molta agitazione ma si tratta di eventi distinti e separati". Lo dichiara Giovanna Amedei, presidente dell'Ordine dei geologi della Puglia. "La paura è normale - prosegue Amedei - ma dobbiamo ricordare che viviamo in un'area appartenente alla cosiddetta zona 2, con sismicità medio-alta dove scosse anche forti sono possibili". "Ricordiamoci sempre di sapere come comportarci in caso di terremoti e nelle fasi successive perché possono sembrare banalità, ma non lo sono", conclude.
L'Abruzzo pronto ad accogliere gli evacuati
La Regione Abruzzo si prepara ad affrontare eventualu evacuazioni della popolazione proveniente dall'area flegrea. "Noi siamo pronti, abbiamo già effettuato esercitazioni in questo senso, l'ultima lo scorso ottobre", ha assicurato all'Aquila Mauro Casinghini, direttore uscente della Protezione Civile regionale. "Abbiamo preso accordi con il comune gemellato di Monte di Procida (Napoli) e ci auguriamo che la situazione non precipiti. Tuttavia, il sistema regionale di Protezione civile è pronto ad affrontare l'emergenza", ha ribadito. Castel di Sangro (L'Aquila), in virtù del protocollo d'intesa del 23 maggio 2024, è stato designato come centro strategico per l'accoglienza. Il sindaco Angelo Caruso, che è anche presidente della Provincia dell'Aquila, ha già da tempo attivato il centro operativo comunale e avviato le simulazioni delle aree di accoglienza, per garantire un'adeguata assistenza alla popolazione. "Nel caso di un'eventuale evacuazione, circa 6mila persone potrebbero essere ospitate, con alloggio principalmente nelle strutture ricettive. Faremo un pre triage per le registrazioni e poi gli sfollati saranno smistati nelle diverse strutture. In caso di necessità - dichiara Caruso - saranno riaperte le seconde case di proprietari partenopei, che riceveranno un indennizzo per metterle a disposizione come emergenza".

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Il richiamo della Protezione civile
"Porre particolare attenzione alle problematiche del rischio sismico, facendo sempre riferimento alle mappe di pericolosità sismica ufficiali e alla vulnerabilità di strutture e infrastrutture". È quanto chiede in un documento il capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, alla sezione pugliese dei volontari impegnati nel monitoraggio del territorio dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4.7 che ha colpito ieri la provincia di Foggia. Nel documento si richiama l'attenzione all'impossibilità di "effettuare previsioni deterministiche su magnitudo, località e tempi di accadimento utilizzabili con finalità operative di Protezione civile" e quindi "appare opportuno porre in essere ogni iniziativa utile a rafforzare, in ogni sede, la sensibilità in materia, con particolare riguardo alle attività di verifica della pianificazione di emergenza e della vulnerabilità degli edifici strategici, di culto e delle scuole". Nello stesso documento, infine, si invita "a valutare l'opportunità di procedere all'implementazione, in supporto ai sindaci, delle attività" finalizzate a "una corretta e puntuale informazione ai cittadini, in particolare in merito alla pericolosità sismica del proprio territorio" nonché ai diversi "comportamenti di autoprotezione da adottare in caso di sisma".
L'ex sindaco de Magistris: "Non è stato fatto nulla"
"La comunità scientifica, prima della forte scossa di magnitudo 4.4 di giovedì notte, aveva avvertito le autorità istituzionali che i rilievi effettuati e la sensibile risalita del suolo rendevano più probabili forti scosse di terremoto. Perché non è stato fatto nulla e nulla è stato comunicato alla popolazione? Perché non sono stati allestiti luoghi di accoglienza della popolazione nelle diverse municipalità interessate?", si chiede sui social l'ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. "Perché sono stati fatti trovare chiusi e blindati dalle forze di sicurezza i cancelli della ex area Nato? Se non ci si può fidare di questa politica, fidiamoci della scienza e pretendiamo che le istituzioni siano operative e non latitanti", conclude sui social l'ex sindaco di Napoli.
