Maria Rosaria Boccia ascoltata per 4 ore dai pm di Roma. È accusata di stalking

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L'imprenditrice è indagata dopo un esposto presentato dall'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. I pm hanno riqualificato il reato di violenza o minacce a corpo politico in stalking. Resta il reato di lesioni a cui si aggiungono le accuse di interferenze illecite nella vita privata e diffamazione. Contestate anche false dichiarazioni nel curriculum

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Cambiano le accuse a Maria Rosaria Boccia, ascoltata oggi (13 marzo) per oltre quattro ore dai magistrati della Procura di Roma e indagata dopo un esposto presentato dall'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. I pm hanno riqualificato il reato di violenza o minacce a corpo politico in stalking. Resta il reato di lesioni a cui si aggiungono le accuse di interferenze illecite nella vita privata e diffamazione. Contestate anche false dichiarazioni nel curriculum.

Il faccia a faccia con i magistrati

Boccia ha varcato i cancelli della cittadella giudiziaria della Capitale intorno alle 14 ed è andata via alle 19 senza rilasciare dichiarazioni. "Ha risposto alle domande e circostanziato le risposte che abbiamo dato”, ha detto il suo difensore. Nel corso dell'interrogatorio davanti all'aggiunto Giuseppe Cascini si è affrontata anche la vicenda della ferita alla testa riportata dall'ex ministro. Boccia avrebbe negato le accuse affermando che il taglio sulla fronte sarebbe dovuto a una caduta. La donna "ha circostanziato le proprie affermazioni con l'ausilio di chat, file audio e documenti, illustrati con dovizia di particolari mediante una corposa memoria", ha detto il suo legale. "Nonostante venisse spesso additata dalla stampa di trincerarsi dietro a 'non posso rispondere perché c'è un'indagine in corso' - aggiunge il legale - ha dato prova di voler essere collaborativa e chiarire quanto richiestole attraverso le modalità di cui sopra". "L'aver limitato, nelle opportune sedi, le argomentazioni inerenti la vicenda che l'ha vista protagonista - ha sostenuto l'avvocato - rivela altresì un senso di rispetto sia per il ruolo istituzionale che ricopriva all'epoca dei fatti l'ex ministro, sia per la persona di Sangiuliano, verso la quale, a dire il vero, non ha mai nascosto sani sentimenti".

Il caso Boccia-Sangiuliano

Il confronto con i magistrati di piazzale Clodio è arrivato a distanza di mesi dalle perquisizioni nell'abitazione della donna, a Pompei, da parte dei Carabinieri che le hanno sequestrato il cellulare, pc e gli occhiali smart utilizzati per fare alcuni filmanti all'interno della Camera dei deputati. Il procedimento era stato avviato dopo l'esposto di Sangiuliano arrivato poche settimane dopo il caso esploso intorno alla mancata nomina dell'imprenditrice a consigliera del Mic. La vicenda aveva portato alle dimissioni dello stesso Sangiuliano dalla carica di ministro della Cultura, anch'egli sotto indagine per le accuse di peculato e rivelazione del segreto d'ufficio. Sangiuliano è stato ascoltato a sua volta dai pm di Roma sul suo esposto: una dozzina di pagine, in cui ha ricostruito le varie fasi del rapporto avuto con Boccia, conosciuta nel maggio del 2024, fornendo agli inquirenti anche una serie di documenti.

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