Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria ha respinto il ricorso di tre stabilimenti di Zoagli contro la delibera comunale che fissa la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2023. La sentenza apre la strada alle gare previste dalla Bolkenstein
Il Tar della Liguria ha respinto il ricorso presentato da tre stabilimenti balneari di Zoagli contro il Comune. I ricorrenti, assistiti dall’avvocato Cristina Pozzi, contestavano la legittimità delle gare già indette dal Comune, sostenendo che vi fosse un obbligo di proroga delle concessioni fino al settembre 2027. L’amministrazione comunale, rappresentata dall’avvocato Luigi Cocchi, ha difeso la propria posizione, ottenendo ragione in giudizio. La sentenza conferma la scadenza delle concessioni al 31 dicembre 2023, come stabilito dalla delibera della Giunta comunale, aprendo di fatto la strada alle gare previste dalla direttiva Bolkenstein.
Le motivazione della sentenza
Il tribunale ha chiarito che "non vale invocare un accordo secondo cui le amministrazioni avrebbero l'obbligo di prorogare le concessioni balneari perché non risulta esistente un documento scritto e perché un simile accordo non potrebbe prevalere sulla pronuncia della Corte di Giustizia". Di fatto, secondo il Tar non esiste alcun accordo scritto tra Stato italiano e Commissione europea che imponga proroghe automatiche fino al 2027.

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La sentenza del Tar assume particolare rilevanza perché smentisce quanto sostenuto dal governo sulla proroga automatica delle concessioni balneari. Il tribunale ha infatti chiarito che non esiste alcun accordo scritto tra lo Stato italiano e la Commissione europea che imponga alle amministrazioni locali di estendere le concessioni fino al 2027. Inoltre, anche se tale accordo esistesse, non potrebbe prevalere sulla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha già sancito l’incompatibilità delle proroghe automatiche con il diritto comunitario. Il Tar della Liguria ha quindi rigettato il ricorso e condannato i ricorrenti al pagamento delle spese di lite in favore del Comune di Zoagli. La decisione rappresenta un ulteriore tassello nel complesso contenzioso sulle concessioni balneari, confermando l’orientamento secondo cui i rinnovi automatici non sono più praticabili e che i Comuni possono procedere con l’assegnazione delle concessioni tramite gara pubblica.
