Introduzione
Il decreto legge che contiene la riforma dei balneari ha ottenuto il primo via libera della Camera: l’aula l’ha approvato con 144 sì e 83 no. Ora passa al Senato. Le norme sui balneari sono contenute all'articolo 1, che ha iniziato l'iter di conversione il 24 settembre e va convertito in legge entro il 16 novembre.
Le modifiche al testo sono state oggetto di una delicata trattativa tra il governo e la Commissione Ue. Da tempo Bruxelles chiede all’Italia di rispettare la direttiva Bolkestein, che impone di mettere a gara le concessioni degli stabilimenti balneari. Roma però non l’ha mai applicata.
Quello che devi sapere
I contenuti del provvedimento
- Le nuove norme sono contenute nel decreto anti-infrazioni. Il decreto proroga al 30 settembre 2027 le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali in essere e stabilisce che le nuove procedure di affidamento delle concessioni dovranno avvenire tramite gara e dovranno essere chiuse entro il 30 giugno 2027. Inoltre il termine delle concessioni potrà essere esteso fino a marzo 2028 in caso di contenziosi pendenti o altre ragioni oggettive di difficoltà nell’esecuzione delle gare
Per approfondire: Concessioni balneari, l'Antitrust richiama i Comuni: "Basta proroghe"
I criteri di indennizzo per i concessionari uscenti
- Sono previsti anche i criteri di indennizzo per i concessionari uscenti: l'indennizzo sarà a carico del nuovo concessionario e pari al valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione, compresi quelli effettuati in conseguenza di eventi calamitosi debitamente dichiarati, nonché pari a quanto necessario per garantire al concessionario uscente un’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. I criteri per stabilire l'equa remunerazione sono demandati ad un decreto del Mit, di concerto col Mef da adottare entro il 31 marzo 2025. Viene infine abrogato il tavolo tecnico che era stato istituito per la mappatura delle stesse concessioni
Come funzioneranno le nuove concessioni
- Le nuove concessioni si estenderanno dai 5 a massimo 20 anni. Spetta ai singoli comuni comunicare eventuali mancanze nella suddivisione in lotti, e va stabilito il numero di quelli che possono essere aggiudicati a un unico offerente
Alcuni criteri per l’assegnazione
- Per l’assegnazione saranno presi in considerazione diversi fattori: l’attenzione al rispetto del territorio e – per il candidato – il fatto di essere stato titolare di un’altra concessione nei cinque anni precedenti e di averne ricavato la fonte di reddito principale. Saranno poi valutati il numero di lavoratori che l’offerente intende assumere e il numero di concessioni di cui è già titolare all’interno dello stesso territorio
L’emendamento sui circoli sportivi
- Un emendamento bipartisan al testo ha poi previsto che non rientrino nella direttiva Bolkestein le società e associazioni sportive dilettantistiche che svolgono attività in via "stabile e principale", che siano iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, che perseguono esclusivamente finalità sociali e ricreative, e a condizione che usino il demanio marittimo non per attività economiche. Si tratta di una formula che consente la presenza nei circoli di punti di ristoro, purché l'attività prevalente non sia questa, ma quella sportiva. L'intervento salva circa 1.500 circoli sportivi sulle sponde di fiumi, laghi e mari
I prefabbricati
- Altra modifica approvata nel corso dell'esame in commissione è quella che consente ai concessionari di lasciare installati fino all'aggiudicazione della gara, anche fuori stagione, i manufatti amovibili, vale a dire prefabbricati e strutture usati come ambienti di lavoro o depositi. Si intendono anche roulotte, camper, imbarcazioni. Il titolare della concessione potrà, "in vigenza del titolo concessorio e ferma restando la corresponsione del canone", "fino alla data di aggiudicazione delle procedure selettive", mantenere installate le strutture "anche nel periodo di sospensione stagionale". Sono fatti salvi "eventuali provvedimenti di demolizione adottati" prima dell'entrata in vigore del decreto
I giuristi
- Oltre 50 personalità tra giuristi (tra cui l'ex procuratore nazionale antimafia Franco Roberti), accademici e esponenti del mondo della cultura hanno rivolto un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché non promulghi la legge di conversione di questo decreto-legge. Secondo i sottoscrittori questo provvedimento è "in aperto contrasto” con il diritto dell’Unione europea e interno (la critica è rivolta soprattutto alla decisione di prorogare le concessioni al momento in atto). La situazione di contrasto con il diritto Ue - sostengono i firmatari, mentre prosegue la raccolta delle adesioni - "non è più accettabile e diviene pericolosa per i diritti dei cittadini e il loro esercizio, finendo per bloccare l’operato dei Comuni, creando confusione nella gestione e fruizione della risorsa pubblica". Per queste ragioni si chiede al capo dello Stato, quale garante della Costituzione e "guardiano del rispetto dei trattati e degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle organizzazioni sovranazionali", di esercitare il potere di rinvio previsto dall'articolo 74 della Costituzione, non procedendo alla promulgazione della legge di conversione del decreto-legge
Per approfondire: Si tratta sui balneari, Ue in contatto con Roma