Bruxelles è in contatto con Roma per esaminare la compatibilità al diritto Ue degli emendamenti alla riforma sui balneari approvata a settembre dal Consiglio dei ministri dopo una lunga interlocuzione con la Commissione Ue e al vaglio nei prossimi giorni alla Camera
Contatti in corso tra Bruxelles e Roma per sciogliere il nodo dei balneari. Gli emendamenti alla riforma approvata a settembre dal Consiglio dei ministri dopo una lunga interlocuzione con la Commissione Ue e nei prossimi giorni all'esame della Camera sono in queste ore al vaglio di squadre tecniche impegnate ad esaminare la compatibilità delle proposte di modifica al diritto Ue e per le ultime valutazioni. Fermo restando che Bruxelles valuta il decreto alla luce dell'intesa comune raggiunta con Roma oltre un mese fa e presta particolare attenzione alla sua attuazione e al completamento delle gare entro i tempi concordati
A breve dovrebbe essere reso noto l'esito delle interlocuzioni con l'UE
Il dossier è stato riaperto nei giorni scorsi dalla maggioranza che, nel corso dell'esame parlamentare del dl infrazioni, ha proposto qualche correzione sul fronte indennizzi. FdI, Lega e Forza Italia hanno presentato una sessantina di emendamenti al primo articolo del testo sul quale le commissioni Giustizia e Finanze della Camera inizieranno a votare da martedì. Gli emendamenti riguardano in particolare le norme sugli indennizzi da riconoscere ai concessionari uscenti, sull'assegnazione degli arenili antistanti gli hotel e delle concessioni ad associazioni sportive dilettantistiche e dei rinnovi di tutte le concessioni esistenti entro i tempi concordati. L'esito delle interlocuzioni con l'Ue sarebbe atteso a breve. Ci sarebbe ottimismo, secondo fonti parlamentari, sull'ipotesi di ampliare dal 20% al 50% la quota dell'indennizzo riconosciuto dal concessionario subentrante entro il termine indicato nel bando, con il rilascio di una fideiussione a copertura della rimanente somma.
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Si valuterebbe se escludere dalla Bolkestein i circoli dilettantistici
Nella partita si inserisce anche la battaglia in corso per escludere dalla Bolkestein i circoli sportivi dilettantistici, a partire da quelli sulle rive dei fiumi, a Roma ma non solo. Sul tema circola un certo ottimismo, anche perché in prima linea c'è il ministro dello Sport Andrea Abodi, che chiede equilibrio: "Mi domando come possiamo accettare che vengano ricompresi nei limiti delineati dalla Bolkestein anche soggetti che appartengono a una categoria che è fondamentale nello sviluppo delle attività sportive per la loro natura storica e culturale", dice. "Bisogna essere fermi nella posizione, con il rispetto dovuto nei confronti della commissione, ma è bene che la commissione sappia - aggiunge - che siamo pronti ad andare avanti perché il Parlamento è pronto a recepire le nostre sollecitazioni".