Truffa a nome di Guido Crosetto, pronta la denuncia del ministro

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"La mia denuncia è già pronta", ha spiegato all'agenzia Ansa Crosetto. Lo stesso ministro, svelando il raggiro, è riuscito a mettere in guardia molte persone ed evitato loro di cadere nella trappola dei truffatori che hanno cercato di mettere in atto dei raggiri spacciandosi proprio per lui o per membri del suo staff. La denuncia del ministro ipotizzerebbe la sostituzione di persona

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Arriverà a stretto giro di posta l'esposto del ministro della Difesa, Guido Crosetto, coinvolto suo malgrado in una truffa nei confronti di una serie di imprenditori e professionisti di rilievo a cui sono state chieste cifre importanti per liberare fantomatici giornalisti rapiti in Medio Oriente. Il tutto spacciandosi proprio per lui. "La mia denuncia è già pronta", ha spiegato all'agenzia Ansa il ministro che, svelando il raggiro, è riuscito a mettere in guardia molte persone ed evitato loro di cadere nella trappola dei truffatori. La denuncia del ministro ipotizzerebbe la sostituzione di persona.

Crosetto: "Professionisti della truffa"

"Questi sono professionisti della truffa che evidentemente hanno sia la tecnologia sia la capacità di individuare i soggetti. In questo caso hanno individuato i maggiori imprenditori italiani, hanno individuato delle persone che magari alla richiesta di un ministro erano anche disponibili per l'Italia, per l'amore che hanno per l'Italia, a fare un bonifico". Lo ha detto proprio il ministro della Difesa, intervenendo alla trasmissione di Rete 4 "Zona bianca".  Crosetto, tra l'altro, riguardo all'intenzione della Procura di Milano di raccogliere la sua deposizione, ha spiegato che al momento "non c'è appuntamento" in programma. E poi ha ricordato che la vicenda, per cui sono stati contattati molti imprenditori, è nata da una sua segnalazione, dopo che una delle vittime lo ha avvertito di aver ricevuto una telefonata con la richiesta di denaro. "Ho inviato i carabinieri a casa della prima persona che mi ha avvisato e ho segnalato" quanto accaduto "all'autorità giudiziaria e ai servizi", ha ribadito Crosetto.

Il raggiro: cosa sappiamo

Alcuni malviventi, come detto, hanno contattato importanti imprenditori italiani servendosi del nome di Crosetto e usandone la voce per convincerli a versare del denaro in conti esteri. La Procura di Milano, in questo contesto, ha aperto un fascicolo dopo aver ricevuto diverse denunce - almeno tre - da parte di vari imprenditori contattati da truffatori che si erano spacciati appunto per il ministro della Difesa o per membri del suo staff. Secondo quanto emerso, i truffatori avrebbero anche utilizzato un software per riprodurre la voce clonata di Crosetto, al fine di convincere le vittime ad effettuare il pagamento. La richiesta era quella di effettuare un bonifico piuttosto importante, anche centinaia di migliaia di euro, su un conto di Hong Kong, utili per pagare nel più stretto riserbo il riscatto di alcuni italiani, per lo più giornalisti, presi in ostaggio in particolare in Medio Oriente. I truffatori sarebbero riusciti a utilizzare tantissimi numeri "clonati", uno con prefisso di Roma, ma anche dello staff del ministro Crosetto. Agli imprenditori veniva promesso un successivo rimborso totale da parte di Bankitalia. Tra i truffati ci sono stati Massimo Moratti e membri della famiglia Aleotti, azionista del gruppo Menarini, oltre a persone della famiglia Beretta, proprietaria della multinazionale produttrice di armi. Le quali, a differenza dell'ex presidente dell'Inter, non sono cadute nella 'trappola'. Tra i nomi che sono stati contatti dai truffatori ci sarebbero anche Giorgio Armani e Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada e presidente del gruppo. Si tratta di tentativi portati avanti anche attraverso gli staff, e a volte non direttamente, che avrebbero avuto come altri obiettivi Marco Tronchetti Provera, Diego Della Valle e la famiglia Caltagirone.

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