Omicidio baby sitter a Milano, il compagno resta in carcere: "Può inquinare le prove"

Cronaca

La gip di Milano ha convalidato il fermo del 48enne salvadoriano, disponendo la sua custodia cautelare in carcere. Si ritengono infatti sussistenti sia il pericolo di fuga, sia l'inquinamento probatorio. Proseguono le ricerche del cadavere della compagna dell'uomo, Jhoanna Nataly Quintanilla. Il reo confesso ha parlato di un omicidio “involontario” durante un gioco erotico

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Resta in cella Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, il 48enne salvadoriano che ha confessato di aver ucciso la compagna Jhoanna Nataly Quintanilla e di aver messo il cadavere in un borsone poi gettato nelle campagne tra Inzago e Cassano d'Adda, nel milanese. Lo ha deciso la gip di Milano, Anna Calabi, che ha convalidato il fermo e accolto la richiesta della Procura di Milano di disporre la custodia cautelare in carcere ritenendo sussistenti il pericolo di fuga e di inquinamento probatorio, ma non quello di reiterazione del reato.

Intanto si cerca il corpo della donna nella zona tra Inzago e Treviglio, comuni a metà strada da Cassano d'Adda, tra le province di Milano e Bergamo, in un'area vasta oltre dieci chilometri. Qui i carabinieri guidati da Antonio Coppola concentrano gli sforzi per trovare il cadavere. Secondo la ricostruzione, l'uomo avrebbe ucciso la compagna nel loro monolocale in piazza dei Daini a Milano, nella notte tra il 24 e il 25 gennaio. 

La confessione dell'uomo

Un delitto che il 48enne racconta come involontario: "Non volevo, stavamo facendo un gioco erotico" le parole dette durante l'interrogatorio di convalida del fermo davanti alla giudice Anna Calabi. Dopo averla strangolata, "mi è preso il panico e ho deciso di disfarmi del cadavere". Il corpo della baby sitter di 40 anni sarebbe in un borsone da palestra che l'indagato - come mostrano le telecamere interne dello stabile - trascina dall'appartamento al bagagliaio dell'auto. Solo nel tardo pomeriggio del 25 gennaio, circa 18 ore dopo il delitto, se ne libera gettando il borsone sulla "strada verso Cassano". Un'indicazione vaga che non aiuta i numerosi carabinieri impegnati da giorni nelle ricerche, nonostante il maltempo. Il ritrovamento del corpo è centrale per gli inquirenti perché può accertare se la confessione di Pablo Gonzalez Rivas è credibile.

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Fissati per martedì gli accertamenti nell'appartamento

Intanto sono stati fissati per martedì prossimo gli accertamenti nell'appartamento alla periferia di Milano in cui Pablo Heriberto Gonzalez Rivas viveva con la compagna, Jhoanna Nataly Quintanilla. Il 48enne salvadoregno è a San Vittore. Le accuse ipotizzate sono omicidio aggravato e occultamento di cadavere. I rilievi sulla scena del crimine e ogni altro accertamento utile alle indagini sono stati disposti dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella. I carabinieri del nucleo investigativo, oltre al monolocale, passeranno al setaccio il box, la cantina e l'auto.

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