Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, accusato dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere della compagna, è stato interragato in Tribunale, a Milano, ed ha ammesso di aver ucciso la donna con cui conviveva da alcuni anni. L'uomo ha detto di non aver agito in modo intenzionale e ha anche ammesso di avere voluto nascondere il corpo perché preso dal panico. Al momento non è stato in grado di dire con precisione dove si trovi il cadavere
“L’ho uccisa io, non volevo. E' stato un gioco erotico finito male”. Con queste parole Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, il 48enne accusato dell'omicidio e dell'occultamento del cadavere della compagna, Jhoanna Nataly Quintanilla, ha confessato di aver ucciso la donna. L'uomo ha dunque ammesso il femminicidio, aggiungendo di non aver agito in modo intenzionale. Ha anche ammesso di avere voluto nascondere il corpo perché preso dal panico una volta accortosi che la compagna non respirava. Secondo quanto si è appreso, non è stato in grado di dire con precisione dove si trovi il cadavere, limitandosi a segnalare un punto imprecisato lungo la strada per Cassano d'Adda. Il 48enne ha poi ammesso di aver nascosto il corpo in un borsone con le rotelle negando di averlo fatto a pezzi. La borsa sarebbe proprio quella che nei filmati delle telecamere di sicurezza l'uomo trascina fuori dal palazzo in cui la coppia abitava, nella periferia di Milano. I carabinieri stanno lavorando per rintracciare il corpo mentre spetterà agli investigatori accertare le parole dell'uomo.
L'interrogatorio
Rivas si è recato quest'oggi in Tribunale, a Milano, dove è stato interrogato dopo esser stato sottoposto a fermo nella giornata di ieri. Quintanilla, che di professione faceva la baby-sitter, era scomparsa nella notte tra il 24 e 25 gennaio scorso proprio nel capoluogo lombardo. L'uomo, difeso dall'avvocato Paola Selleri, è stato interrogato per due ore e mezza dal gip Anna Calabi che depositerà domani il provvedimento in merito alla richiesta avanzata dall'aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo di convalidare il fermo e di disporre la custodia cautelare in carcere.
Gli indizi a carico del compagno
Ieri Gonzalez Rivas si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pm. Tra gli indizi a suo carico, ci sono una serie di contraddizioni nelle dichiarazioni raccolte dagli investigatori all'inizio delle indagini, oltre che le immagini delle telecamere di sicurezza posizionate nei pressi del palazzo in cui la coppia viveva e che lo riprendono mentre in piena notte trascina un pesante borsone. Il sospetto degli inquirenti, ora confermato dal 48enne, era che all'interno di quel borsone ci fosse proprio il cadavere della compagna.
L'accusa
L'uomo, come detto, deve rispondere di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e di occultamento di cadavere. Contro di lui le immagini delle telecamere che puntano sullo stabile in piazza dei Daini, in zona Bicocca, dove la coppia di origine salvadoregna conviveva da sei anni. Tra i video a disposizione degli inquirenti alcuni frame che mostrano la vittima rientrare a casa nel tardo pomeriggio del 24 gennaio e non uscire mai più dal monolocale. Più di tutto contro l'indagato ci sono proprio le immagini dell'area box che lo mostrano mentre recupera dal garage un borsone da palestra vuoto, per poi salire nell'appartamento e quindi scendere trascinando lo stesso borsone, diventato pesante, che viene messo nel bagagliaio dell'auto. Appartamento e Fiat Punto sono ora sotto sequestro e gli inquirenti sono certi che le investigazioni scientifiche, affidate ai carabinieri, restituiranno la certezza di dove sia stata uccisa la 40enne. Gli approfondimenti sulla targa, invece, la catturano fino a Cassano d'Adda. E' in un corso d'acqua di questo comune alle porte di Milano che, il pomeriggio del 25 gennaio - il giorno dopo averla uccisa - Pablo Gonzalez Rivas si è liberato del corpo, dopo averlo lasciato per ore nell'auto. Da ieri sono inziate le ricerche del cadavere che si stanno concentrando proprio lungo l'Adda e il canale Muzza.
Approfondimento
Donna scomparsa a Milano, il compagno fermato per omicidio
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