Il figlio del neopresidente americano poteva cacciare nella valle da pesca veneziana. Questo, almeno, quello che ha riferito l'assessore regionale alla Caccia e Pesca, Cristiano Corazzari. "Abbiamo rilasciato l'autorizzazione”, ha sottolineato. Intanto continua a tenere banco il caso, avvenuto lo scorso dicembre. Andrea Zanoni, consigliere regionale dei Verdi, ha presentato una denuncia ai carabinieri forestali sostenendo che Trump Jr avrebbe abbattuto esemplari di specie protette
Continua a tenere banco la vicenda legata alla battuta di caccia nella laguna di Venezia che ha visto protagonista il figlio del presidente americano, Donald Trump. La questione, adesso, potrebbe anche finire dopo che Andrea Zanoni, consigliere regionale dei Verdi, ha prima rintracciato il video che immortala l’azione del figlio del tycoon e poi ha presentato una denuncia ai carabinieri forestali sostenendo che Trump Jr avrebbe abbattuto esemplari di specie protette. "Per queste uccisioni sono previste sanzioni penali", ha spiegato. Ma l’erede del neopresidente americano poteva cacciare nella valle da pesca veneziana: questo, almeno, quello che ha riferito l'assessore regionale alla Caccia e Pesca, Cristiano Corazzari. "Abbiamo rilasciato l'autorizzazione”, ha sottolineato.
Il video e la denuncia
Nel video che ha indignato gli animalisti italiani si vede Trump Jr, in compagnia di alcuni amici e in barca, mentre abbatte in sequenza alcuni uccelli in volo che poi, come un trofeo, esibisce morti accanto a sé. La vicenda, secondo quando emersa, risalirebbe allo scorso dicembre, e si sarebbe consumata nell'azienda faunistica Pirerimpiè a Campagna Lupia, nel Veneziano. Rientrato dalla sua gita in laguna, Trump Jr ha postato dagli Usa un video che ritraeva quella battuta di caccia. E proprio quelle immagini, e quelle degli uccelli morti tra cui la casarca, di cui è vietata la caccia, hanno portato Zanoni ad avanzare la denuncia. Le violazioni, ha sottolineato Zanoni, sarebbero legate al fatto che per avere il tesserino di caccia Trump avrebbe dovuto risiedere, a norma di legge, in una regione italiana perché è un documento strettamente personale, considerando anche che il Veneto impone che vengano rispettati i limiti di carniere previsti dal calendario venatorio per ogni specie. "Sono stati rispettati questi limiti? Dalle immagini parrebbe proprio di no. E giusta sarebbe già una sanzione amministrativa", ha specificato ancora Zanoni. Ma, come detto, è arrivato in seguito un chiarimento. Quello dell'assessore regionale Caccia e Pesca, Cristiano Corazzari, che ha voluto far chiarezza su alcuni aspetti legati alla vicenda. Trump jr e il suo gruppo di amici, ha fatto sapere, era regolarmente in possesso di tutta la documentazione richiesta ai cacciatori stranieri che vogliono compiere una battuta in Veneto. L'aspetto burocratico, in sostanza, sarebbe stato rispettato come da richiesta ufficiale.
La questione burocratica
Era infatti il 25 novembre quando dalla valle Pirimpiè di Campagna Lupia nel Veneziano sarebbe arrivata “una lista di sette ospiti, tra cui il figlio del presidente degli Stati Uniti, invitati a una battuta di caccia", ha spiegato Corazzari. Tre giorni dopo, secondo i funzionari di Corazzari, è stata protocollata la richiesta di rilascio del tesserino regionale per la stagione venatoria 2024 e 2025 di cui hanno diritto anche i cittadini stranieri dopo la consegna della copia di una serie di documenti. Documenti che consistono, ha sottolineato ancora Corazzari, in una carta di identità, nel permesso di attività venatoria nel proprio Paese tradotto in italiano, nella carta europea dell'arma da fuoco, in una polizza assicurativa in italiano per la responsabilità civile e nell'attestazione di pagamento di 84 euro oltre all'invito del concessionario. Tutto l'iter, in sostanza, sarebbe stato rispettato. Contestualmente, ha concluso, "la domanda depositata un mese prima sarebbe stata rinnovata con decreto di concessione all'attività di caccia nei 500 ettari di proprietà di Oliver Martini". Resta solo da capire se Trump Jr e soci abbiano ottemperato alle regole che limitano l'uccisione degli esemplari e soprattutto proibiscono la soppressione delle specie rare. Intanto, il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, interpellato sulla notizia ha detto di aspettarsi “un report per saperne di più, per avere tutte le informazioni al riguardo".
