È risultato che le società del gruppo Gls, oltre ad aver riversato tutti gli oneri economici legati al programma "Climate Protect" sui propri clienti abbonati, hanno incassato dei contributi di importo maggiore rispetto ai costi sostenuti per attuare il programma
Gls è stata sanzionata con una multa di 8mln di euro dall'Antitrust per pratiche commerciali scorrette. La sanzione è arrivata alle società General Logistics systems, a capo del gruppo Gls in Europa, General Logistics Systems Italy e General Logistics systems Enterprise dopo che l'Authority ha accertato che l’iniziativa di sostenibilità ambientale 'Climate Protect', con cui Gls ha costruito la propria immagine green, è stata organizzata, finanziata e comunicata senza la trasparenza, il rigore e la diligenza richiesti ad operatori del settore della spedizione, trasporto e consegna di merci.
L’accusa
“Tenuto conto che la crescente consapevolezza sulle problematiche ambientali influenza in maniera sempre più decisiva i comportamenti di acquisto e la reputazione delle imprese rispetto ai propri concorrenti” si legge nel comunicato dell'Antitrust “è stato appurato che, nell'ambito del programma di sostenibilità ambientale, le tre imprese hanno utilizzato dichiarazioni ambientali ambigue e/o presentate in modo non sufficientemente chiaro, specifico, accurato, inequivocabile e verificabile sul sito web di General Logistics Systems Italy S.p.A”.
La violazione
L'Authority ha accertato che queste condotte integrano una pratica commerciale scorretta in violazione degli articoli 20, 21, 22 e 26, lett. f) del Codice del consumo. “È emerso, inoltre, che ai clienti abbonati ai servizi di General Logistics Systems Enterprise veniva imposto di aderire a questo programma, e di pagare un contributo economico così da ottenere un certificato attestante l'avvenuta compensazione delle emissioni di CO2 relative alle rispettive spedizioni”.

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La truffa ai clienti
Continua la nota dell’Antitrust “Questo contributo è stato definito trascurando una preliminare verifica dei costi riconducibili al programma "Climate Protect", esonerando dal pagamento i clienti di grandi dimensioni, e lasciando intendere che le stesse società del gruppo avrebbero contribuito in modo significativo al suo finanziamento”. È invece risultato che le società del gruppo Gls, oltre ad aver riversato tutti gli oneri economici legati al programma sui propri clienti abbonati, hanno incassato dei contributi di importo maggiore rispetto ai costi sostenuti per attuare il programma. Inoltre, le comunicazioni trasmesse ai clienti abbonati, alle imprese affiliate e le certificazioni sulle compensazioni delle emissioni di CO2, rilasciate ai clienti per le proprie spedizioni, sono risultate ingannevoli, ambigue e non veritiere.