Alpinisti dispersi, prima perlustrazione senza esito. Nelle prossime ore previsto sorvolo
CronacaDi Luca Perazzini e Cristian Gualdi si sono perse le tracce da domenica pomeriggio, quando si trovavano in un canalone a quota 2.700 metri. Le ricerche sono state più complicate del previsto a causa del forte vento, ma a breve le condizioni meteo dovrebbero migliorare
Nessuna svolta nelle ricerche dei due alpinisti romagnoli, Luca Perazzini e Cristian Gualdi, dispersi da domenica 22 dicembre in un canalone sul Gran Sasso a 2.700 metri. Rimasti bloccati in quota, i soccorritori sono riusciti mercoledì 25 a riscendere a valle approfittando di un breve momento di vento debole che ha consentito il funzionamento della funivia. Intanto una pattuglia delle Fiamme Gialle è riuscita a raggiungere Vallone dell'Inferno, il luogo dell'ultimo sos dei due alpinisti, senza però trovarli. Più il tempo passa più la situazione si fa difficile. "Sappiamo che lì ci sono due persone e quindi la pressione c'è: non so fino a che punto si debba ancora sperare però quella, c'è sempre... la speranza è l'ultima a morire. Quindi speriamo che abbiano trovato qualche anfratto anche se dopo quattro giorni purtroppo le cose saranno ridotte...", ha detto il finanziere Marco Moreschini del nucleo di soccorso alpino dell'Arma dell'Aquila ai microfoni della emittente abruzzese Rete 8. La speranza per i militari è che sia creata una sorta di zona di sopravvivenza "perché altrimenti è impossibile sopravvivere. Però se si sono riusciti a trovare un anfratto dentro o cosa non so, un miracolo magari chissà...", ha aggiunto Moreschini.
Maltempo fa saltare sorvolo
A causa del forte vento in quota, a differenza di quanto programmato non è stato possibile effettuare un sorvolo dell'area dove dovrebbero trovarsi i due escursionisti. Una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza ha tentato un avvicinamento via terra, con gli sci, ma una prima perlustrazione della zona non ha dato esito. Si procederà con il sorvolo il 27 dicembre.
Perilli a Sky TG24: "Utilizzeremo antenna Recco"
Si punta a trovare qualche indizio utile ad esempio attraverso l’antenna Recco, sistema elettronico molto utilizzato per i casi di dispersi in seguito a valanghe. “È un sonar che viene agganciato sotto la pancia dell’elicottero e percepisce oggetti come un telefonino o il portachiavi della macchina e ci danno la segnalazione quindi il punto esatto di dove si trovano”, spiega a Sky TG24 Daniele Perilli, presidente Soccorso Alpino Abruzzo.