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Giornata internazionale diritti degli animali, Lav apre ambulatorio di veterinaria sociale

Cronaca

Francesca Torcasio

©IPA/Fotogramma

A Roma è stato inaugurato il primo ambulatorio di veterinaria sociale, frutto della collaborazione tra LAV (Lega Anti Vivisizione) e la Comunità di Sant’Egidio. Questa iniziativa rappresenta una risposta concreta per supportare tutti coloro che, a causa delle difficoltà economiche, faticano a garantire le cure necessarie ai propri animali domestici

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Per molte persone, un animale domestico è molto più di una semplice compagnia: è a tutti gli effetti parte integrante della famiglia. Durante la pandemia, circa un italiano su quattro ha scelto di adottare un amico a quattro zampe e quindi si è assistito ad un notevole incremento delle adozioni. Tuttavia, parallelamente, sono aumentati anche i costi legati alla loro cura. Secondo un’indagine condotta da Altroconsumo, la spesa media annua per un cane si aggira attorno ai 1562€, di cui 341€ per spese mediche. Ormai, anche un semplice prelievo di sangue può risultare costoso e spesso i proprietari sono costretti a rinunciare alle cure per il proprio animale domestico o a rinunciare ad altre spese personali per garantire loro il sostegno necessario. Questo scenario ha avuto inevitabilmente effetto anche sulle adozioni (sempre meno) e sugli abbandoni (sempre di più), rendendo evidente come prendersi cura di un animale sia diventato un lusso accessibile a pochi.

Il primo ambulatorio di veterinaria sociale per le famiglie più fragili

 

Il 22 ottobre 2024 è stato inaugurato a Roma il primo ambulatorio di veterinaria sociale per aiutare le famiglie in difficoltà e i loro animali. L’ambulatorio nasce dopo tre anni di collaborazione sul territorio da parte di LAV insieme alla Comunità di Sant’Egidio per diversi casi, tra cui anziani over 80 da soli e persone senza dimora. Il centro offre visite, interventi e cure gratuiti per cani e gatti che vivono in famiglie con fragilità sociali, con l’obiettivo di prevenire abbandoni, maltrattamenti e separazioni forzate.

Tra le persone in difficoltà, infatti, rientrano numerosi anziani che spesso rinunciano alle proprie cure mediche per poter garantire il benessere dei propri amici a quattro zampe. Per molti di loro, rappresentano l'unica famiglia e l'unico conforto rimasti.

Gli obiettivi

L’ambulatorio punta ad aiutare oltre 400 persone e i loro animali, attraverso i soli fondi dei sostenitori LAV. “Vogliamo dimostrare che se ci riesce un’associazione di volontariato, tanto più lo Stato e le Regioni potrebbero iniziare ad assicurare almeno alcune terapie e visite di base”, ha sottolineato il Presidente della LAV Gianluca Felicetti, citando come esempi positivi la Regione Piemonte e il Comune di Modena. Il tema dei costi veterinari rimane infatti un focus centrale per la LAV, che ad ogni legge di bilancio chiede un adeguamento delle spese veterinarie a quelle umane. Queste spese sono attualmente tassate al 22%, al pari dei beni di lusso, anche se si ha un reddito ISEE inferiore ai 15mila euro o si è privi di stipendio.

Un legame tra benessere animale e umano

Molti animali non riescono ad avere accesso alle cure necessarie, semplicemente perché i proprietari non dispongono della disponibilità economica per farlo. Spese come analisi, farmaci antibiotici e interventi chirurgici, rappresentano un onere significativo che non tutti riescono a fronteggiare.

L’impossibilità di affrontare i costi veterinari genera inevitabilmente un circolo vizioso: gli animali non ricevono l’assistenza di cui avrebbero bisogno, mentre i proprietari sperimentano un forte senso di disagio emotivo per non poter garantire loro un'assistenza adeguata. Per interrompere questo ciclo, risultano essenziali l’abolizione dell’IVA al 22% sui servizi e prodotti veterinari e maggiori interventi economici da parte dello Stato. Un adeguamento di questi costi non solo migliorerebbe il benessere degli animali, ma offrirebbe anche un supporto concreto a tutti i proprietari in difficoltà, migliorando la qualità della vita di entrambi. Iniziative come quelle promosse dalla LAV dimostrano che garantire cure accessibili agli animali è possibile e necessario.

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