Sul contenuto della relazione medico-legale, che i consulenti della Procura di Trieste depositeranno entro il 15 dicembre, viene mantenuto il massimo riserbo. Emerge un'unica indiscrezione: il documento rivelerà che sul corpo della 63enne ci sono dei segni, delle lesioni, prodotte da terze persone
"Sul corpo di Liliana Resinovich c'è stata l'azione di terzi". Sul contenuto della relazione medico-legale, che i consulenti della Procura di Trieste depositeranno entro il 15 dicembre, viene mantenuto il massimo riserbo. Emerge un'unica, importante, indiscrezione: il documento rivelerà che sul corpo della 63enne - sparita da casa il 14 dicembre del 2021 e ritrovata cadavere il 5 gennaio 2022 nel boschetto ai margini dell'ex ospedale psichiatrico - ci sono dei segni, delle lesioni, prodotte da terze persone. Si potrebbe quindi escludere la pista del suicidio. Lo scrive oggi sulla pagina online il quotidiano Il Piccolo di Trieste.
Morte per asfissia
Ed è una conclusione che apre a scenari completamente diversi rispetto a quelli svelati dalla prima perizia medico-legale consegnata alla Procura e che escludeva l'azione di terzi. Verrà confermato, invece, che la morte è avvenuta per lenta asfissia. L'indiscrezione è stata confermata a Il Piccolo anche da altri professionisti presenti alla stessa riunione. E aprirebbe all'ipotesi che la donna sia stata picchiata, colpita, che dopo la sua uscita dall'appartamento di via Verrocchio sia successo qualcosa di diverso da quello emerso fino ad oggi dalle indagini.