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Hotel Rigopiano, Cassazione decide se riaprire processo. Sentenza attesa per oggi

Cronaca
©Ansa

La Suprema Corte stabilirà se chiudere la vicenda giudiziaria o se tornare in aula. Si chiede un appello bis per l’ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, che in tal caso dovrebbe rispondere di concorso in omicidio colposo, in lesioni colpose e in depistaggio (per cui è stato assolto). Per l'ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, già condannato in secondo grado, si chiede un nuovo processo per disastro colposo

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Potrebbe arrivare oggi, 28 novembre, la sentenza con cui la Cassazione deciderà se confermare le 8 condanne e le 22 assoluzioni decise in Appello nel processo per la tragedia di Rigopiano. Le strade sono quindi due: chiudere definitivamente una vicenda che va avanti da quasi 8 anni o riaprire il percorso giudiziario. Era il 18 gennaio 2017 quando il resort di Farindola (Pescara) veniva travolto da un’enorme valanga di neve, con un bilancio di 29 vittime e 11 sopravvissuti.

Le richieste del pg in Cassazione: appello bis per l'ex prefetto di Pescara

Il sostituto procuratore generale in Cassazione chiede un processo d'Appello bis per l'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, condannato a 1 anno e 8 mesi per rifiuto di atti d’ufficio e falso, valutando anche le accuse di concorso in omicidio colposo, in lesioni colpose e in depistaggio (per cui è stato assolto in Appello).

Chiesto processo per disastro colposo per ex sindaco di Farindola

Per l'ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, già condannato in secondo grado, invece, si chiede un nuovo processo per disastro colposo. Su questo punto l'accusa teme la prescrizione.

L'annullamento delle assoluzione dei vertici della Protezione civile

Si chiede poi l'annullamento di sei assoluzioni di rappresentanti dell'autorità regionale di Protezione civile dell'Abruzzo: Caputi, Visca, Primavera, Antenucci, Giovani e Belmaggio -assolti in secondo grado - dovranno rispondere della mancata attivazione della Carta Valanghe da parte della Regione Abruzzo.

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La conferma delle condanne

E ancora, la procura spinge per la conferma di cinque condanne, quelle per i dirigenti della Provincia Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio (entrambi 3 anni e quattro mesi), l'ex gestore dell'hotel Bruno Di Tommaso (6 mesi), l'allora sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, il tecnico del Comune Enrico Colangeli (2 anni e otto mesi per entrambi). 

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