Giornata delle vittime sulla strada, i dati in Italia

Cronaca
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Oggi, 17 novembre, è la Giornata mondiale per ricordare le vittime della strada. Nel 2023, secondo i dati Aci-Istat, si sono registrati 166.525 incidenti, con 3.039 decessi e 224.634 feriti

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Oggi, domenica 17 novembre, si celebra la Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, un’occasione per riflettere sull'impatto degli incidenti stradali in tutto il mondo. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ogni anno 1,2 milioni di persone perdono la vita sulle strade, mentre 50 milioni subiscono ferite o disabilità permanenti. Il rapporto Dekra sulla Sicurezza Stradale 2024, intitolato "Spazi di circolazione per le persone", evidenzia come velocità, infrastrutture obsolete e comportamenti umani siano tra le cause principali di questi incidenti. Ma qual è la situazione in Italia? L’ultimo report Aci-Istat offre un’analisi dettagliata per il 2023.

Incidenti e vittime in Italia nel 2023

Nel 2023, secondo i dati Aci-Istat, sulle strade italiane si sono verificati 166.525 incidenti con lesioni a persone, un leggero aumento rispetto al 2022 (+0,4%) ma una riduzione rispetto al 2019 (-3,3%). Gli incidenti hanno causato 3.039 decessi, con una diminuzione del 3,8% rispetto al 2022 e del 4,2% rispetto al 2019. Le persone ferite sono state 224.634, con un leggero incremento rispetto al 2022 (+0,5%) e un calo rispetto al 2019 (-6,9%). In media, ogni giorno si contano circa 456 incidenti, 8,3 decessi e 615 feriti.

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Analisi provinciale

Le statistiche provinciali mostrano, nel 2023, un lieve miglioramento nel numero delle vittime. Sono aumentati, invece, seppure in misura contenuta, incidenti e feriti. Nello specifico, in 42 province si è registrato un aumento dei decessi rispetto al 2019, mentre in altre 56 si è osservato un calo, e in 9 il numero è rimasto stabile. In 8 province, inoltre, è stato già raggiunto l’obiettivo del dimezzamento delle vittime, rispetto al 2019. Tra le province con la maggiore riduzione assoluta di vittime figurano Padova, Novara, Alessandria e Torino, mentre Novara e Oristano hanno segnato i cali percentuali più significativi, rispettivamente del 68% e 64%. Venezia, Bologna e Milano hanno invece registrato i maggiori aumenti di decessi in valori assoluti, con rispettivamente +26, +21 e +20 vittime. In termini percentuali, Biella, Vibo Valentia  e Reggio Calabria hanno visto incrementi preoccupanti rispettivamente del 233%, 200% e 200%. Roma e Latina, invece, fanno del Lazio la Regione con il più alto aumento di morti rispetto al 2019 (+51).

Andamento regionale

A livello regionale, il Piemonte, l’Emilia-Romagna e la Lombardia hanno registrato riduzioni significative del numero di decessi in valori assoluti, mentre la Valle d’Aosta (-50%) e la Basilicata (-41%) hanno segnato il calo percentuale più elevato. La Calabria, la Sicilia e l’Abruzzo, invece, mostrano aumenti, con la Calabria che ha visto un incremento del 47% delle vittime, il più alto in Italia. Per quanto riguarda, infine, l’indice di mortalità (morti per 100 incidenti), in 13 province è risultato almeno doppio rispetto al valore medio nazionale (1,82). Le situazioni più critiche a Nuoro (6,25) e in Sud Sardegna (6,14). Al contrario, Prato, Genova, Monza Brianza, Rimini, Fermo, Trieste e Milano presentano un indice di mortalità inferiore a 1 morto ogni 100 incidenti.

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