E' quanto emerso nel rapporto “Il benessere equo e sostenibile dei territori - Report città metropolitane – 2024” diffuso dall'Istituto Nazionale di Statistica che consente di confrontare 14 città metropolitane, nelle quali dove vive il 36,2% della popolazione, con il resto al resto del Paese, in base ad alcuni specifici focus tematici, tra cui anche la percezione di degrado e di sicurezza nella zona in cui si vive e la soddisfazione per la vita
“Il benessere equo e sostenibile dei territori - Report città metropolitane – 2024”. Questo il titolo del rapporto che l’Istat ha diffuso recentemente e che consente di confrontare 14 città metropolitane italiane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Catania, Messina e Cagliari), nelle quali vive il 36,2% della popolazione, evidenziando i divari rispetto al resto del Paese e basato su alcuni specifici focus tematici, come Istruzione e formazione, Benessere economico e Ambiente, Ma anche su indicatori di benessere relativi alle reti d’aiuto, alla percezione di degrado e di sicurezza nella zona in cui si vive e alla soddisfazione per la vita, elaborati a partire dal censimento della popolazione.
Le valutazioni del rapporto
In generale, “nelle città metropolitane del Nord e del Centro, la maggioranza degli indicatori evidenzia condizioni di vantaggio rispetto alla media nazionale, mentre nel Meridione prevalgono gli svantaggi, con l’eccezione positiva di Cagliari”, sottolinea l’Istat. In particolare, però, spiccano “Firenze, Milano e Bologna che si distinguono con oltre il 75% degli indicatori con valori sopra la media nazionale”, in primis considerando ambiti quali “Innovazione, ricerca e creatività e Qualità dei servizi”. Torino, Genova e Venezia mostrano, invece, “percentuali di vantaggio leggermente inferiori, pari rispettivamente al 72,6%, 67,7% e 59,7%. Roma, invece, “presenta un vantaggio nel 54,8% degli indicatori ma anche forti contrasti”, collocandosi così “in una posizione intermedia facendo idealmente da spartiacque tra i profili delle città metropolitane del Centro-nord e del Mezzogiorno”, rileva il rapporto. Tra le città metropolitane del Meridione, “Cagliari si distingue positivamente con una quota di vantaggi del 61,3%, superiore a quella di Roma” mentre la percentuale più elevata di svantaggi si riscontra a Reggio Calabria (79%), seguita da Catania, Napoli e Messina con percentuali superiori al 70% e Palermo e Bari poco sotto. Reggio Calabria è anche però la città metropolitana con la percentuale più alta di persone molto soddisfatte per la propria vita (56,5%). Allargando lo sguardo, il quadro più critico emerge considerando l’indicatore relativo all’"Ambiente mentre i maggiori punti di forza si concentrano in quello "Qualità dei servizi".
Il reddito e la scuola
Il rapporto ha preso in analisi anche l’aspetto economico relativo alla distribuzione del reddito disponibile equivalente e ha segnalato “una maggiore disuguaglianza tra gli individui nelle città metropolitane del Centro-nord a fronte di valori medi più elevati”. In particolare, Milano risulta essere la città metropolitana con la media più alta in Italia. Ed emerge in maniera evidente, riporta lo studio, “il dualismo Nord-Mezzogiorno: in quest’ultima ripartizione il reddito medio più alto è nella città metropolitana di Cagliari”. Considerando poi gli aspetti legati alla “carenza di risorse educative e di difficoltà negli esiti scolastici” sono state rilevate criticità in tutte le città metropolitane del Mezzogiorno, “con l’eccezione positiva di Bari”. Milano, invece, “mostra una maggiore carenza di risorse educative rispetto alle altre città metropolitane del Centro-nord, da cui si distacca”.
La sicurezza
Ancora alcuni dati, secondo l’analisi dell’Istat: Bari, Napoli e Palermo risultano ai minimi per la sicurezza percepita dai cittadini. Infatti, le persone che dichiarano di sentirsi sicure o abbastanza sicure nel camminare da sole quando è buio, nella zona in cui vivono, sono rispettivamente il 50,6%, il 52,6% e 53,9% in questi capoluoghi, poco più di una su due. Seguono Roma, Milano e Catania. I risultati più elevati, sul fronte della sicurezza percepita, sono invece a Messina (69,3%), Reggio Calabria (66%) e Genova (63,9%). In generale, comunque, la percezione di sicurezza è minore nei capoluoghi rispetto alla città metropolitana nel suo complesso, ma questa differenza è solo di pochi punti a Milano e Roma. Le famiglie che dichiarano di percepire molto o abbastanza rischio di criminalità nella zona in cui abitano, poi, sono il 57,7% a Napoli, il 42,4% a Bari, il 41,6% a Catania, seguite da Roma (38,6%) e Milano (38%). All'estremo opposto ci sono Messina, città in cui segnala rischio di criminalità il 18,5% delle famiglie, Cagliari (20,2%) ed infine Genova (22,2%).