Il Piano casa del Comune di Milano contro il caro-affitti: ecco cosa prevede

Lombardia
IPA/Alessandro Bremec

Introduzione

Il sindaco Beppe Sala è intervenuto all’assemblea di Assimprendil Ance, parlando di caro-affitti e illustrando alcune proposte oggetto del piano per contrastare l’emergenza abitativa

Quello che devi sapere

Un "Piano casa" da 10mila appartamenti

Serve un “piano da 10mila appartamenti” per risolvere l’emergenza abitativa a Milano: combattere il caro affitti “è la missione di tutti noi, non solo della politica”. Lo ha dichiarato il sindaco di Milano Beppe Sala all’assemblea annuale di Assimpredil Ance, anticipando alcune proposte del “Piano casa" al quale stanno lavorando il nuovo assessore alla Casa Guido Barelli insieme all’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi.

Una partnership coi privati, ma con risorse pubbliche

“Servono case con affitti tra 40 e 80 euro al metro quadro l'anno”, ha detto Sala, spiegando che il comune è disposto a lavorare con i privati e a mettere a disposizione aree e risorse pubbliche. "Bisogna capire se tutto ciò è compatibile con un ritorno decente di rendimento per chi costruisce - ha precisato -, e poi bisogna capire come il Comune può mettere del suo per aiutare a trovare questo equilibrio".

Abbassare i canoni: ci pensa l’housing sociale

Una delle direttrici del piano, come riporta La Repubblica, è quella dell’housing sociale. L’assessore Bardelli ha spiegato che oggi le cooperative e i privati impegnati nel settore mettono su case “dai 120 ai 150 euro al metro quadro l’anno di affitto”. Così, ha continuato, le persone che guadagnano tra i 1.500 e i 2mila euro al mese non possono “permettersi canoni che superano i 500 euro mensili”. Se i privati da soli non ce la fanno, ci pensa il Comune a “mettere in gioco aree pubbliche per ottenere questo tipo di prodotto”.

Case sfitte e alloggi popolari

Serve ristrutturare e riassegnare alloggi sfitti e case popolari. L’assessore Bardelli ha detto che “sia per le procedure sia per i problemi finanziari che i bilanci pubblici hanno non riusciamo a starci dietro”. Per questo, aggiunge, “stiamo cercando di capire come accrescere l’offerta e riorganizzare il patrimonio pubblico soprattutto in centro”, ponendo un freno alla “gentrificazione drammatica, come non è mai successo nella storia di Milano”.

Residenze studentesche

Se i lavoratori e le lavoratrici con salari sotto i 2mila euro faticano a pagare l’affitto, anche chi studia ha difficoltà a trovare case accessibili. A Milano ci sono circa 70mila fuori sede e i posti letto sono circa 11mila. Il sindaco spera di "arrivare a 15mila alla fine del mio mandato". Sala ha invitato i rettori delle università milanesi a presenziare a un tavolo condiviso: "Bisogna fare due cose, ed è per questo che è importante che ci siano le università: da un lato promuovere la nascita di nuovi studentati, e quindi anche favorire i privati che si prendono il rischio di impresa, dall'altro lavorare bene sulla questione delle convenzioni, che è un altro tema delicato", ha detto.

Cosa è successo dopo le inchieste sull'urbanistica

Quest’anno alcune inchieste della procura di Milano sul fronte dell’urbanistica hanno preoccupato il sindaco Sala. “Se c'è una fuga di investitori da Milano non l'abbiamo ancora vista però è chiaro che il mercato si è fermato”, ha commentato a margine dell’assemblea dei costruttori di Assimpredil Ance lunedì. Sala ha aggiunto che il settore non è più florido, e che “lo stallo nelle pratiche urbanistiche è una problematica, non so dire quanto stia rallentando opere e cantieri ma è un tema”. “Anche da capo di una amministrazione se penso a chi lavora con me, negli anni hanno applicato le direzioni della politica – ha continuato sala riferendosi al lavoro della procura - non c'entrano nulla, ma sono anche loro che stanno pagando il conto" di queste inchieste. "Al di là di questo abbiamo il tema di risolvere il pregresso e gestire il futuro che sarà attraverso un nuovo pgt".