
Barcolana 2024, Arca vince la 56a edizione della storica regata nel Golfo di Trieste. FOTO
Anche quest'anno grande spettacolo, con il trionfo della barca con al timone Furio e Marta Benussi. In acqua c'erano le Fiamme gialle (la Guardia di finanza festeggia i 250 anni del Corpo) ed Emergency (con l'imbarcazione di Andrea Illy). Tanti i turisti

ARCA VINCE ANCORA
- Grande spettacolo anche all'edizione numero 56 della Barcolana, la regata più grande del mondo, con 1.757 imbarcazioni iscritte, come ufficializzato alla chiusura delle iscrizioni da Mitja Gialuz, presidente della Società velica di Barcola e Grignano. A vincere è stata Arca

IL COLPO DI CANNONE
- Al terzo colpo di cannone, le barche si sono avviate verso il largo. Le condizioni meteorologiche nel campo di regata, davanti al Faro della Vittoria, sottocosta, sono state di cielo coperto ma anche di qualche nodo di vento. Una volta che le imbarcazioni hanno raggiunto il largo in un suggestivo colpo d'occhio, le vele hanno trovato vento un po' più sostenuto, come testimoniato dal mare increspato in tutto il campo di regata

LA CRONACA DELLA PARTENZA
- Nella partenza di bolina, Arca, con al timone Furio e Marta Benussi della famiglia di navigatori Benussi, e Prosecco doc (90 piedi) con al timone Mitja Kosmina, sono partite molto bene nonostante il vento scarso. In acqua c'erano anche la barca delle Fiamme gialle (la Guardia di Finanza festeggia i 250 anni del Corpo), di Emergency (la barca è di Andrea Illy) e il Moro di Venezia

IL QUADRILATERO
- Partite proprio dalle acque davanti al Castello di Miramare, i partecipanti alla Barcolana56 presented by Generali, hanno percorso un quadrilatero a vertici fissi nel Golfo di Trieste, della lunghezza totale di 13 miglia nautiche

IL PERCORSO
- Si procede per 4,3 miglia nautiche, fino a raggiungere la prima boa, quindi un disimpegno di 0,90 miglia, per 332 gradi. Da Boa 2 a Boa 3, al largo del Castello di Miramare, si naviga per 4 miglia, quindi si torna verso Barcola, lungo la costa, per 2,3 miglia

LA FASE FINALE
- Al largo del Faro della Vittoria inizia la fase finale della regata, che conduce gli equipaggi all'arrivo: si naviga per 160 gradi fino a raggiungere, dopo un miglio e mezzo, la Diga del Porto Vecchio, dove, di fronte alla piazza dell'Unità, viene posizionato l'arrivo della regata

TANTI TURISTI
- Per la grande festa in città sono giunti tanti turisti, che hanno affollato le Rive e i diversi punti in alto di Trieste da dove si è potuto ammirare lo spettacolo delle vele in acqua

E C'È SOLO CHI GUARDA...
- Tante anche le barche che non hanno gareggiato ma che hanno stazionato in mare, a distanza dal campo di regata, per seguire la gara. Centinaia di imbarcazioni di spettatori, infatti, si sono fermate davanti alla prima boa; altrettante alle altre boe. Grande presenza di Guardia costiera, Guardia di finanza e polizia, che hanno controllato che la regata si svolgesse senza problemi

UNA GARA... LUNGA
- Nelle prossime ore continueranno ad arrivare le barche: l'ultima, infatti, ha lasciato la linea di partenza 31 minuti dopo il via. Quando tutte avranno oltrepassato il traguado, si potrà proclamare ufficialmente il vincitore (cioè Arca). Con gli spari del cannone, i fuochi pirotecnici e l'arrivo della prima imbarcazione lungo le Rive, nello stand è scoppiato l'entusiasmo e sono cominciati i festeggiamenti

IL TRIONFO DI FURIO E MARTA BENUSSI
- Furio e Marta Benussi si sono alternati al timone di Arca: la famiglia di navigatori conferma la propria bravura. "Questa vittoria la dedico a mio padre scomparso di recente", ha detto Furio subito dopo il trionfo, parlando anche di "vento inusuale" durante la regata. E per lui è stata anche l'occasione per passare il testimone alla figlia Marta. "Vado in pensione. I ragazzi abbiano la possibilità di crescere". E infine: "Arca era un relitto, certificata relitto. Abbiamo avuto l'ardire e la visione di metterla in acqua"