Spid per i siti porno dal 2025? Cosa sapere: le linee guida dell'Agcom

Cronaca
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Introduzione

La notizia secondo cui l'Agcom ha stabilito che dal 2025, per accedere ai siti porno, serva lo Spid è vera ma vanno fatte delle precisazioni. È corretto che i fornitori di tali servizi dovranno assicurarsi realmente (cioè in via ufficiale, tramite un'identità digitale) che gli utenti siano effettivamente maggiorenni. Ma ciò non avverrà per forza tramite lo Spid, o la Cie (Carta d'identità elettronica).

 

Il controllo potrà insomma avvenire attraverso software installati su smartphone o pc oppure via Internet. L'Autorità non ha imposto alcuna particolare tecnologia o esibizione di un determinato documento per accedere ai siti hard. Ad esempio, per le piattaforme che utilizzano applicativi installati, gli utenti potranno usare una app dedicata per autenticarsi e fornire la prova direttamente, semplificando il processo.

 

Spetta al singolo fornitore, dunque, capire come applicare il regolamento. Basta che lo faccia rispettando la privacy dell'utente: non saprà i dettagli della persona che si collega al proprio sito e non dovrà nemmeno sapere quale servizio, in quel momento, sta richiedendo la verifica.

Quello che devi sapere

Spid per siti porno?

  • Nelle scorse si è diffusa su diversi media la notizia secondo cui per accedere ai siti di natura pornografica e d'azzardo servirà lo Spid a partire dal prossimo anno, il 2025. A richiederlo, l'Agcom (ossia l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). L'obiettivo è assicurarsi che solo i maggiorenni possano entrare in contatto con "materiale sensibile e dannoso" per chi si trova ancora in una fase di crescita. La notizia è vera, ma non del tutto. Ecco perché.

Per approfondire: It Wallet, cos'è e quali documenti contiene

Il decreto Caivano

  • Bisogna tornare indietro alla seduta del 24 settembre 2024 in cui l'Agcom ha approvato un nuovo schema di regolamento che stabilisce le modalità tecniche e di processo per l'accertamento della maggiore età degli utenti online. Il provvedimento è noto come "age assurance" o "verifica dell'età" ed è stato adottato in attuazione del decreto Caivano, ossia la legge del 13 novembre 2023, n. 159

La tutela dei minori

  • Il decreto era stato varato dopo lo stupro di gruppo avvenuto nel Comune campano a opera di alcuni minorenni ai danni di due ragazze di 10 e 12 anni. Col provvedimento, il governo è voluto intervenire non solo sul degrado della città, ma anche per imporre una stretta sui reati commessi da minori con norme ad hoc. Alcune parti del decreto riguardavano anche la tutela dei più piccoli, come l'obbligo da parte dei siti pornografici di verificare che i propri utenti fossero effettivamente maggiorenni

Porno, azzardo e scommesse

  • Nell'edizione di Repubblica, Laura Aria, commissaria di Agcom, ha spiegato i motivi della stretta imposta dall'Autorità, che - ripetiamo - riguarda l'accertamento della maggiore età degli utenti online: "L'abbiamo fatto per attuare una legge nazionale, che si riferiva ai soli siti porno. Abbiamo visto però che anche l'Europa, nel regolamento Digital Services, prevede l'obbligo di verifica dell'età a tutela dei minori e si appresta a pubblicare linee guida di adeguamento". A essere interessati dalla decisione dell'Agcom sono porno, gioco d'azzardo e scommesse

Solo linee guida

  • Ma come avverrà questo controllo? Ecco, qui c'è la questione chiave. Agcom infatti ha fornito solamente linee guida. Il controllo, insomma, potrà avvenire attraverso software installati su smartphone o pc oppure via Internet. Quindi non per forza lo Spid servirà per accedere ai siti hard. L'Autorità non ha imposto alcuna particolare tecnologia o esibizione di un determinato documento per accedere ai siti hard: lascia libertà di decisione alle singole organizzazioni. Basta che rispettino la privacy degli utenti, il Gdpr e il Digital Services Act

La privacy degli utenti

  • Ma cosa significa rispettare la privacy dell'utente? Significa che le verifiche sull'età si devono svolgere attraverso un processo strutturato in più fasi, progettato appositamente per garantire efficacia e soprattutto riservatezza. In pratica, gli utenti devono fornire una prova della propria età (dunque di essere maggiorenni) attraverso un soggetto terzo indipendente, come un fornitore di servizi di identità digitale. Che ripetiamo, non deve essere per forza lo Spid

Il "doppio anonimato"

  • L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha introdotto nel suo regolamento un sistema di verifica dell’età che prevede un modello di "doppio anonimato", il quale garantisce che i fornitori, oltre a non sapere i dettagli dei propri utenti, non possono sapere quale servizio richiede la verifica

Il certificato di maggiore età

  • Dimostrando ufficialmente di essere maggiorenne, si potrà quindi accedere ai contenuti. Con questo passaggio viene dunque emesso una sorta di "certificato di maggiore età" per l'utente, senza però che il fornitore venga a conoscenza dei suoi dettagli specifici, come già detto. Per le piattaforme che utilizzano applicativi installati, gli utenti potranno utilizzare una app dedicata per autenticarsi e fornire la prova direttamente, semplificando il processo

Spid, It Wallet, Cie... o altro?

  • Dunque, ricapitolando. Dal 2025 in poi, secondo la tabella di marcia, per accedere ai siti pornografici non basterà solamente rispondere alla domanda "Sei maggiorenne? Sì/No", che al momento è di fatto l'unico tipo di schermatura adottata dai siti hard. L'accesso dovrà avvenire tramite identificazione ufficiale della propria età. E questa, come detto, è la parte vera della notizia riportata dalla stampa. Ma ciò non per forza dovrà avvenire tramite Spid (o Cie, la Carta d'identità elettronica). C'è libertà da parte dei fornitori di decidere come accertarsi ufficialmente della maggiore età (e dunque non proponendo un semplice "Sì/No"). Un'ipotesi è l'identificazione tramite It Wallet, ma nel caso i tempi slitterebbero al 2026

L'It Wallet

  • Com'è noto, l'It Wallet - il cui nome ufficiale è Sistema di portafoglio digitale italiano - è stato istituito dal decreto Pnrr quater nel febbraio di quest'anno e rappresenta "il primo portafoglio digitale ad avere valore di legge che raccoglierà i documenti essenziali per il cittadino". Nell'It Wallet sarà inizialmente possibile caricare la patente di guida, la tessera sanitaria e la Carta europea della disabilità. In futuro sarà possibile caricare anche la carta d'identità in formato digitale, anche se per quest'ultimo caso sono previsti tempi più lunghi

E per eventuali reclami?

  • L'Autorità, nel suo provvedimento, ha enfatizzato l'importanza di garantire che i sistemi di age assurance siano accessibili e facili da usare. Inoltre, i fornitori di servizi sono tenuti a implementare meccanismi di gestione dei reclami per rispondere a eventuali contestazioni sull’età degli utenti. L'Agcom ha infine annunciato l’intenzione di avviare un Tavolo tecnico di monitoraggio per analizzare le evoluzioni tecniche e normative in materia di sistemi di age assurance

Il via libera dall'Europa

  • L'Agcom ha inviato il testo del regolamento all'organo competente dell'Unione europea affinché venga esaminato e valutato in base alle normative europee. La Commissione europea ha il compito di verificare che le leggi nazionali siano coerenti con le normative europee e rispettino i principi di tutela dei diritti fondamentali, tra cui la protezione dei minori. Una volta approvato dalla Commissione, il regolamento potrà entrare in vigore e sarà vincolante per le piattaforme online che operano nel mercato europeo.

Per approfondire: Influencer, il codice di condotta dell'Agcom