La conversazione risale alla sera del 3 settembre 2024. Il giorno successivo, Sangiuliano apparirà al Tg1 per ammettere di aver avuto una "relazione privata di tipo sentimentale" a cui il 6 settembre seguiranno le dimissioni da ministro della Cultura
Emergono nuovi dettagli dall'inchiesta su Maria Rosaria Boccia, l'imprenditrice e influencer accusata di pressioni nei confronti dell'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La novità riguarda una telefonata risalente al 3 settembre 2024, registrata dalla stessa Boccia. La conversazione, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, è stata effettuata dalla donna "per potersi tutelare e difendere". La registrazione è ora una fonte di prova chiave nell'indagine per minaccia a corpo politico dello Stato. La telefonata risale alla sera del 3 settembre 2024. Il giorno successivo, Sangiuliano apparirà al Tg1 per ammettere di aver avuto una "relazione privata di tipo sentimentale" con l'imprenditrice di Pompei. Dopo 72 ore, si dimetterà a seguito dell'intervista annunciata di Boccia a In Onda.
I dubbi di Boccia sulla foto uscita su Dagospia
La telefonata, che fa parte della documentazione sequestrata durante una perquisizione domiciliare a carico di Boccia, inizia con l'imprenditrice che domanda all'ex ministro: "Perché sei sparito?", a cui lui risponde: "Perché ero in una brutta situazione". La conversazione si sposta poi sulla pubblicazione di una foto dei due su Dagospia, con Boccia che accusa Sangiuliano di essere coinvolto nella fuga di notizie: "Sai benissimo lo scoop da chi è partito. Smetti di dire bugie. Quella foto o l’hai fatta partire tu o…". L'ex ministro nega ogni responsabilità, dichiarando: "Tu sei una persona intelligente, ragiona, io non avevo alcun interesse", ma la donna insiste, chiedendo spiegazioni su come la foto, inviata via WhatsApp e pubblicata da lei su una storia privata su Instagram, sia finita nelle mani dei media.
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La questione della nomina mancata
Un punto cruciale del colloquio riguarda la nomina di Boccia, che non si è mai concretizzata. Alla domanda sul perché non sia anda in porto Sangiuliano risponde: "Tu il motivo vero lo conosci. Punto e basta". Anche se l'ex ministro afferma di non aver mai discusso della questione con la premier Giorgia Meloni, la conversazione lascia intendere tensioni personali e politiche che hanno complicato la vicenda. Boccia si lamenta della situazione e si sente ingiustamente accusata di aver millantato la possibilità di una nomina. La conversazione si chiude con Sangiuliano che esprime la sua preoccupazione per possibili intercettazioni, proponendo di acquistare un nuovo cellulare per comunicare in maniera più sicura: "Io mi compero un altro telefonino domani, ti darò il numero e potremo scriverci".
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La replica di Sangiuliano
Interpellato da Il Fatto Quotidiano**, Sangiuliano ha confermato l'esistenza della telefonata, ma ha negato di aver parlato di una strategia comune con la premier: "La telefonata c’è stata. Ma non ho mai parlato né della premier, né di una possibile strategia comune da concordare. E sono pronto a querelarvi". Sangiuliano ha inoltre ammesso di aver discusso della nomina mancata, spiegando che non poteva promuovere una persona che sosteneva di essere incinta di lui. La vicenda, piena di colpi di scena e accuse incrociate, resta al centro di un'indagine che potrebbe avere sviluppi significativi nelle prossime settimane.