Caos treni, cosa è successo: il chiodo sui cavi, il mancato allarme e le accuse a Salvini

Cronaca
©Ansa

Introduzione

Oltre 100 corse cancellate, ritardi dalle 3 alle 4 ore, Italia spaccata in due. "Colpa di una ditta privata: ho preso nomi e codice fiscale di chi ha lavorato male", ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dopo essere finito nel mirino di utenti delle ferrovie e delle opposizioni, tra chi ne invoca le dimissioni e chi lo invita a riferire in Parlamento.

 

Ma quanto successo ieri, 2 ottobre, preoccupa: un chiodo piantato dove non avrebbe dovuto ha colpito direttamente un cavo collegato alla centrale operativa di Termini, ma l’allarme non è mai partito 

Quello che devi sapere

Caos treni, cosa è successo

 

  • Oltre 100 treni cancellati, tra Alta Velocità, Intercity e Regionali. Ritardi in media di 3 ore, con punte di 4, che hanno spaccato in due l’Italia. Migliaia di turisti e pendolari bloccati sulle banchine delle stazioni. La giornata di ieri, 2 ottobre, è stata una delle peggiori dell’anno per chi viaggia in treno. Tutto è partito da un guasto alla linea ferroviaria a Roma che ha messo in ginocchio prima le stazioni di Termini e Tiburtina e poi si è riverberata in tutta Italia. Subito si era pensato a un attacco hacker. Poi si è scoperto che si è trattato di un errore umano: i tecnici di Trenitalia e di Rfi hanno parlato di un cavo piantato “da un’impresa privata” su un cavo elettrico del nodo romano nella notte tra martedì e mercoledì. Quel cavo arriva alla centralina di controllo della sala operativa di Roma Termini

Per approfondire:

Caos treni, Salvini: "Errore di una ditta privata". Opposizioni: "Dimissioni"

La disconnessione degli impianti

  • La circolazione si è bloccata intorno alle 6.30 di mattina, quando - spiegano i tecnici - si è verificata una "disconnessione degli impianti" dei sistemi informativi, sia a Termini che a Tiburtina. Da quel momento i treni si sono fermati e i monitor informativi si sono spenti all'improvviso. I tecnici di Ferrovie e Rfi si sono messi al lavoro per risolvere il problema e dopo circa tre ore la circolazione ha ripreso, ma le corse cancellate e i ritardi accumulati nel maltempo hanno avuto un effetto a cascata per tutto il resto della giornata, da Napoli a Milano e da Bologna a Firenze

Il mancato allarme

  • Quando il chiodo è stato piazzato – ha poi ricostruito l’Ad di Fs Stefano Donnarumma, “si è tranciato un cavo, sono entrate in funzione le batterie che hanno mantenuto tutto acceso fino alle 6 del mattino e quindi nessuno si è accorto di questo". Insomma: non è partito alcun allarme, nonostante il protocollo dei sistemi di sicurezza lo preveda in casi simili. Così, solo quando poi si sono esaurite le batterie si è scoperto il guasto e si è intervenuti con i tecnici. Rfi ha fatto sapere che è intenzione dell'azienda "prendere provvedimenti, anche di tipo contrattuale", nei confronti di coloro "che hanno commesso errori o non sono stati all'altezza della situazione". Parte quindi un'indagine interna

Le accuse di Matteo Salvini

  • I responsabili sono da individuare nei dipendenti di una ditta privata, ha accusato subito il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, al centro di forti polemiche per tutta la giornata di ieri per quanto successo. "Chi ha sulla coscienza i disagi creati oggi a migliaia di persone ne dovrà rispondere. Poi il tempo di reazione di fronte a questo errore non è stato all'altezza della seconda potenza industriale d'Europa", ha detto Salvini. Donnarumma ha però replicato: l’intervento è stato "tempestivo", anche se “si può sempre migliorare"

Salvini: "Rovinata la giornata a milioni di persone"

  • Salvini ha poi rincarato la dose, chiedendo "nomi, cognomi, indirizzi e codici fiscali di quelli che non hanno fatto il loro lavoro". E ancora: "Non è possibile investire miliardi di euro per comprare nuove carrozze, nuovi treni pendolari, intercity, tav e tutto il resto - ha continuato - e poi se uno alle tre di notte a Roma pianta un chiodo nel posto sbagliato tu rovini la giornata di lavoro a migliaia di persone"

Opposizioni all'attacco di Salvini

  • Le opposizioni sono partite al contrattacco, tra chi ha chiesto le dimissioni di Salvini - M5s, Iv e Avs - e chi lo ha invitato a riferire davanti al Parlamento. "Il ministro Salvini non si occupa di fare funzionare le ferrovie, pensa solo a come venderle. Il guasto di oggi all'alba nel nodo di Roma, che ha causato oltre tre ore di stop con ripercussioni in tutta Italia dal Brennero a Palermo, è solo l'ennesima pagina dell'odissea quotidiana che vive ogni giorno chi si muove in treno", punta il dito la segretaria del Pd Elly Schlein

La polemica social

  • "Forse sarebbe il caso che il ministro invece di preoccuparsi della manifestazione di Pontida e di fare sui social gli auguri ai nonni, a cui va tutto il nostro affetto, venisse in Parlamento a spiegare la situazione", ha ironizzato il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia. Il riferimento era alla polemica social che ha investito il ministro dopo il suo post di auguri per la festa dei nonni, mentre si avvertivano i primi effetti del guasto alla linea ferroviaria. Diversi i commenti ironici che rimandavano al caos treni: "Probabilmente prima di arrivare" a destinazione "diventerò nonno pure io", ha scritto un utente sul web. Ma commenti simili sono stati migliaia.

Per approfondire:

Giappone, i treni “proiettile” Shinkansen compiono 60 anni