Morto Gherardo Guidi, patron della Capannina di Forte dei Marmi

Cronaca

Il responsabile dello storico locale della Versilia aveva 83 anni. Ha raccontato la sua carriera in un libro, Così ho sedotto la notte, che va dagli esordi alla Sirenetta negli anni Sessanta fino ai giorni nostri 

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È morto per un malore improvviso l’imprenditore e storico patron della Capannina di Forte dei Marmi, Gherardo Guidi. Il suo locale, fondato nel 1929 da Achille Franceschi, è considerato il simbolo della Versilia - protagonista anche di Sapore di Mare, il film di Carlo Vanzina con Jerry Calà - e rappresenta la punta di diamante della carriera da imprenditore del signore della notte toscano.

Dagli anni '60 ai rapper nostrani

La sua carriera era stata ripercorsa dallo stesso Guidi in un libro Così ho sedotto la notte: parte a 19 anni con l’esordio del locale la Sirenetta di Castelfranco di Sotto, la sua città natale in provincia di Pisa, dove negli anni Sessanta riuscì a portare anche Mike Bongiorno, Little Tony e Gino Paoli. Negli anni Settanta, a Firenze e Bologna, è stato poi impegnato nella ricerca di orchestre, musicisti, divi e dive come Renato Zero e Amanda Lear. Negli anni Ottanta ha cavalcato l’onda della discomusic e ha partecipato al film Sapore di mare. È stato attivo fino alla sua morte, lanciando rapper e lavorando sempre nell’ambito dell’imprenditoria e dell’industria musicale.

Il saluto di Jerry Calà

"Gherardo amico mio ti devo tanto e sarai sempre nel mio cuore. Sono vicino alla signora Carla e alla figlia Cristina". Jerry Calà ha salutato il suo amico con un post su Facebook. Il locale la Capannina lega il suo nome al film Sapore di mare di cui è stato protagonista Calà, animatore affezionato del locale da anni. 

Il ricordo dell'amico Don Backy

"Io di Gherardo Guidi sono amico da ragazzo, perché il padre aveva un locale da ballo a Castelfranco Di Sotto, suo paese di origine, e io sono di Santa Croce sull'Arno, che sta proprio affianco. Quindi la domenica andavo a ballare lì, il posto si chiamava la Sirenetta. Ho dei ricordi meravigliosi e per me la notizia della sua morte è come se mi avessero strappato un braccio". Lo ha detto all'Adnkronos Don Backy, pseudonimo di Aldo Caponi, cantautore, attore, paroliere e scrittore italiano famoso negli anni Sessanta.

 

"Lui era un ragazzo e cantava benissimo, era un vero crooner con uno stile tenorile, uno un po' alla Claudio Villa - ha raccontato-. E così c'era una piccola competizione, una rivalità tra noi, perché io facevo rock & roll, un genere più moderno, mentre lui cantava in un modo che ormai per quell'epoca era un po' superato. Siamo cresciuti insieme". Dovendo descrivere quel periodo "lo definirei fantastico - dice -, perché eravamo poveri in canna. Basti pensare che il biglietto per entrare nel locale del padre costava 500 lire, io non le avevo e allora facevamo l'accordo che io cantavo due pezzi di rock durante la serata e potevo pagare 2,50". "Ma erano tempi meravigliosi - ha detto Don Backy -. Sono ricordi che rivivrei in tutti i momenti". 

Le parole del sindaco di Forte dei Marmi

"Un simbolo della nostra città e del mondo dello spettacolo - ha detto il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Marz, esprimendo cordoglio alla famiglia di Guidi -. La sua passione, il suo spirito imprenditoriale e la sua capacità di guidare un locale confermandolo un’istituzione riconosciuta a livello internazionale, resteranno per sempre impressi nella memoria di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo".

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