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Arresti ultras Milan, perquisita anche la casa del rapper Emis Killa

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Nell'ambito della vasta operazione contro le curve di Inter e Milan, che ha portato all'arresto di 18 ultras anche il cantante è stato coinvolto in una perquisizione presso la sua abitazione, pur non risultando indagato. Tra i materiali sequestrati, 40mila euro in contanti, armi da taglio e uno storditore elettrico

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C’è anche il rapper Emis Killa tra le quasi sessanta persone perquisite lunedì nell’ambito della maxi inchiesta che ha fatto finire in manette 18 ultras di Milan e Inter, le cui curve sono state praticamente decapitate con l’accusa di aver creato una doppia associazione a delinquere per allungare le mani su tutti gli affari collegati a San Siro. Perquisita la casa di Emis Killa. Stando a quanto appreso, gli agenti della squadra mobile hanno perquisito l’abitazione di Bernareggio del rapper 34enne, considerato vicino agli ultras milanisti. La perquisizione risulta sia stata effettuata “presso terzi”, con l’artista che non è indagato. A casa sua, stando a quanto appreso, sono stati trovati e sequestrati 40mila euro in contanti, uno sfollagente, un manganello telescopico, tre tirapugni, sette coltelli e uno storditore elettrico

I legami tra gli ultras e il mondo della musica

Dalle indagini, si legge negli atti, "sono emerse le ambizioni imprenditoriali di Luca Lucci: il suo ruolo di capo della Curva Sud gli ha consentito di tessere, soprattutto con noti artisti italiani (Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun, Guè Pequeno),relazioni di carattere lavorativo nel settore musicale". E ciò gli ha consentito "di aumentare - scrive il gip - in maniera esponenziale, e con pochissimi controlli, i propri guadagni, avviando preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale (ed in particolare in Calabria), sia internazionale, facendo leva sull'intraprendenza del suo fedelissimo Hagag Islam, già in contatto con alcuni imprenditori operativi nel settore, molti dei quali di origine calabrese". Nell'ordinanza si legge anche della presenza di Emis Killa a San Siro per il match Milan-Torino dello scorso 17 agosto assieme a Lucci, che avrebbero "preso posto negli Skybox". Lucci era là "in virtù di un'autorizzazione rilasciata dal Tribunale di Sorveglianza, perché 'affidato in prova'". Ieri, nell'inchiesta dei pm Storari e Ombra, condotta da Polizia e Gdf, sono state effettuate oltre 50 perquisizioni, a carico degli arrestati, di non indagati e di indagati, come Nino Ciccarelli, uno degli storici esponenti della curva nerazzurra. Tra i perquisiti anche Loris Grancini, capo ultrà della Juve, già con condanne alle spalle e da sempre vicino agli ambienti delle curve milanesi. Obiettivo delle perquisizioni anche Giancarlo Lombardi, detto Sandokan ed ex capo ultrà rossonero. Perquisita anche la casa a Pioltello, nel Milanese, di Antonio Bellocco, l'erede dell'omonima cosca della 'ndrangheta, ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro. Infine, perquisito anche il consigliere regionale lombardo Manfredi Palmeri, accusato di corruzione tra privati in una tranche dell'indagine.

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