Omicidi in famiglia, da Pietro Maso a Benno Neumair: quando i figli uccidono i genitori

Cronaca

Introduzione

La strage compiuta da un ragazzo 17enne a Paderno Dugnano (Mi) è solo l'ultima di una serie di delitti che si consumano tra le mura domestiche. E dove i figli, anche minorenni, si trasformano in killer che pongono fine alle vite dei propri familiari

Quello che devi sapere

La strage di Paderno Dugnano

  • Dopo poche ore di interrogatorio, un ragazzo di 17 anni ha confessato di aver ucciso il padre, la madre e il fratellino 12enne nell’abitazione in cui risiedevano a Paderno Dugnano, nel milanese. Non è la prima volta che ad uccidere i genitori sono gli stessi figli. Secondo gli ultimi dati del Viminale, dall'inizio dell'anno al 25 agosto sono stati compiuti in Italia 186 omicidi e di questi 88 sono avvenuti in ambito familiare, quasi il 50%. Ecco una scia di delitti

 

Per approfondire: Paderno Dugnano, triplice omicidio in casa. 17enne confessa: "Ho ucciso tutta la famiglia"

La strage di Paderno Dugnano

Luca Ricci, Fano

  • Il 24 giugno 2024 i coniugi Luisa Marconi (70) e Giuseppe ‘Giorgio’ Ricci (75) vengono trovati morti nella loro abitazione a Fano. Ad assassinarli è il figlio Luca Ricci, operaio 50enne, che prima strangola la madre poi uccide il padre a martellate. Nella confessione, Ricci spiega che, sommerso dai debiti, compie la mattanza perché i genitori “non volevano più dargli soldi”

Diego Gugole, Chiampo

  • Un altro delitto in casa si consuma il 15 marzo 2022 quando il 26enne Diego Gugole uccide a colpi di pistola il padre Sergio, di professione imprenditore nel settore conciario, e la madre Lorena Zanin, residenti a Chiampo (Vicenza). Subito dopo il delitto, il figlio chiama il family banker per accedere al conto corrente dei genitori e trasferisce migliaia di euro sul suo tramite bonifici istantanei. Per il parricidio, l’uomo viene condannato a 30anni di reclusione

Paola e Silvia Zani, Temù

  • Nell’estate del 2021 le sorelle Paola, 26 anni, e Silvia Zani di 19 uccidono la madre Paola Ziliani, ex vigilessa residente a Temù (Brescia) soffocandola e seppellendola. Ad aiutarle è Mirto Milani (27 anni), fidanzato della figlia maggiore, il quale viene condannato all’ergastolo. Ad ostacolare le indagini è il patto di segretezza stretto tra i tre killer. Le sorelle hanno giustificato il delitto dicendo di essere convinte che la madre "volesse avvelenarle"

Marco Eletti, Reggio Emilia

  • Il 24 aprile 2021 Marco Eletti uccide a martellate il padre Paolo e tenta di avvelenare la madre Sabrina Guidetti con una porzione di bignè farciti di benzodiazepine. Per il patricidio, l’allora 35enne viene condannato a 24 anni e 2 mesi di carcere

Benno Neumair, Bolzano

  • Nei primi giorni di gennaio del 2021, Benno Neumair ammazza i genitori Peter Neumair e Laura Perselli nella loro villetta a Bolzano. Dopo averli strangolati con una corda per scalatori, il killer 31enne getta i cadaveri nel fiume Adige. Per il delitto Benno Neumair è stato condannato all’ergastolo, pena confermata in appello

Riccardo Vincelli, Codigoro

  • Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio 2017, l’allora 16enne Riccardo Vincelli è protagonista di una mattanza in cui vengono uccisi i genitori Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni nella loro abitazione di Pontelangorino, frazione di Codighoro (Ferrara). Ad uccidere i coniugi a colpi d’ascia è l’amico Manuel Sartori, anche lui minorenne, assoldato da Riccardo

Federico Bigotti, Città di Castello

  • Il 30 dicembre 2015 Federico Bigotti, 22 anni, uccide la madre Anna Maria con 8 coltellate alle porte di Città di Castello (Perugia). Subito dopo il delitto, il ragazzo posta sui social una sua foto in cui sorride e la scritta: "Le carezze sui graffi si sentono di più"

Erika De Nardo, Novi Ligure

  • È la sera del 21 febbraio 2001 quando in una villetta di Novi Ligure (Alessandria) Erika De Nardo, all’epoca 16enne, e il fidanzato Omar Favaro di 17 uccidono a coltellate la madre di lei, Susanna Cassini, e il fratello Gianluca De Nardo, appena 11enne. L’unico a salvarsi è il padre di Erika, Francesco De Nardo, assente al momento della mattanza

Paolo Pasimeni, Padova

  • L’11 febbraio 2001 Paolo Pasimeni ammazza il padre Luigi, professore all’università di Padova, fracassandogli la testa con uno strizzatoio lavapavimenti in un bagno del dipartimento di Chimica. Dopo il massacro, il giovane trasporta il corpo al dipartimento di Farmacologia e gli dà fuoco

Elia Del Grande, Cadrezzate

  • Il 7 gennaio 1998, a Cadrezzate (Varese), Elia Del Grande uccide a colpi di fucile il padre, la madre e il fratello. In questo caso il movente è la volontà di impossessarsi dei soldi di famiglia. Il killer viene arrestato dopo un controllo casuale in Svizzera

Carlo Nicolini, Sestri Levante

  • Il 20 luglio 1995 Carlo Nicolini si trova a tavola nella sua casa a Sestri Levante (Genova) quando, al culmine di una lite, prende a fucilate i genitori Mario (72 anni) e Letizia (61). Dopo il parricidio, l’allora 26enne infierisce sui corpi con una mannaia, poi si siede alla tv finché alla porta suona la figlia dei vicini per avvisare di una perdita d’acqua. Dichiarato incapace di intendere e di volere, Nicolini viene condannato all’ergastolo in un ospedale psichiatrico, pena che sconta in comunità

Nadia Frigerio, Verona

  • È il 4 novembre 1994 quando Nadia Frigerio, 33 anni, ammazza la madre Eleonora Perfranceschi (57) a San Michele Extra, frazione di Verona. Ad aiutare la donna c’è il fidanzato Marco Rancani. Dopo averle somministrato del veleno nel caffè, Frigerio ordina al compagno di soffocare la madre con il filo del telefono. I due abbandonano poi il corpo sul ciglio della strada con le calze strappate e la camicia sbottonata inscenando un delitto nel mondo della prostituzione. A spingere Nadia verso il matricidio è il desiderio di avere a sua disposizione la casa dove abitava con la madre

Giovanni Rozzi, Cerveteri

  • Nella notte di Santo Stefano del 1992, Giovanni Rozzi, 26 anni, uccide il padre Paolo Rozzi e la madre Filomena Terra, mentre dormono nella loro casa a Cerveteri (Roma). Nel processo, il figlio spiega che a spingerlo per il delitto, compiuto con la complicità dell’amico Filippo Meli, all’epoca 28enne, è stata la volontà di “essere libero di gestire il patrimonio”. Rozzi convince l’amico a sparare alla nuca della coppia di coniugi che avevano appena messo a dormire l’altro figlio, affetto da problemi di handicap. Al termine del processo Giovanni Rozzi viene condannato all’ergastolo mentre a Meli vengono riconosciute le attenuanti generiche ma muore nel 1995

Pietro Maso, Montecchio di Crosara

  • Il 17 aprile 1991 Pietro Maso uccide i genitori Antonio Maso e Mariarosa Tessari nell’abitazione a Montecchio di Crosara (Verona). Nella realizzazione del delitto, l’allora 19enne si fa aiutare dagli amici Giorgio Carbognin, Paolo Cavazza e Damiano Burato, all’epoca minorenne, con i quali trascorre una serata in discoteca subito dopo la strage. A spingere Maso al duplice omicidio la volontà di incassare la sua parte di eredità. Condannato a 30 anni di carcere, nel 2008 ottiene la semilibertà

Ferdinando Carretta, Parma

  • Il 4 agosto 1989 la famiglia Carretta scompare dalla casa dove risiede a Parma. Il padre Giuseppe, la moglie Marta Chezzi e i figli Ferdinando (26 anni) e Nicola (23) fanno perdere le tracce e per anni si susseguono segnalazioni e false piste come quella della vita nomade. Dopo anni di misteri, nel 1998 Ferdinando Carretta viene fermato a Londra per un’infrazione stradale e confessa l’omicidio dei genitori e del fratello. Il killer, che aveva avuto problemi di tossicodipendenza, uccide i familiari con una pistola e, dopo aver eliminato le tracce, getta i cadaveri in una campagna nei pressi di Trecasali. Dichiarato incapace di intendere e di volere, Carretta sconta la pena in una comunità di recupero

Doretta Graneris, Vercelli

  • Una strage familiare si consuma a Vercelli nella notte tra il 13 e il 14 novembre 1975 quando Doretta Graneris, all’epoca 18enne, e il suo fidanzato Guido Badini uccidono cinque persone: la madre Italia Zambon (41 anni), Sergio Graneris (45), il fratello Paolo Graneris (13) e i nonni materni Romolo Zambon (79) e Margherita Baucero (76). La ragazza era in rotta con la famiglia e da alcuni mesi era andata a convivere con il fidanzato

 

Per approfondire: Da Samuele a Loris a Elena: quei bimbi uccisi dai genitori. In 20 anni oltre 480 figlicidi