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Omicidio Saman Abbas, la madre è arrivata in Italia

Cronaca
©Ansa

Nazia Shaheen è stata condannata all'ergastolo in contumacia per l’assassinio della figlia diciottenne. Dopo l'estradizione lo sbarco a Fiumicino nel primo pomeriggio

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La madre di Saman Abbas, arrestata il 31 maggio in Pakistan,  Nazia Shaheen è scesa dall'aereo scortata da carabinieri e polizia vestita in un lungo abito nero e un velo, anche questo nero, che appare coprirla integralmente, anche il volto, mostrando solo gli occhi, al braccio una borsa rossa. La madre di Saman Abbas è stata estradata dal Pakistan ed è atterrata a Fiumicino, dopo uno scalo ad Istanbul e sarà ora trasferita in carcere. Nazia Shaheen, 51 anni, a dicembre è stata condannata all'ergastolo dalla Corte di assise di Reggio Emilia, per l'omicidio della figlia, accusata dall'indagine della Procura e dei carabinieri. La donna era l’unica dei cinque imputati assente al processo di primo grado, al termine del quale ha rimediato l’ergastolo anche il padre di Saman, Shabbar Abbas, mentre lo zio Danish Hasnain si è visto infliggere una pena di 14 anni. Assolti i due cugini, Nomanulaq e Ikram, e contro questa decisione della Corte la Procura ha già presentato appello.

Il decollo da Islamabad

Nazia Shaheen era latitante dal primo maggio 2021, il giorno in cui era tornata in patria da Novellara. Dopo l'arresto, la mamma di Saman ha dato il consenso all'estradizione. Un anno fa è stato consegnato all'Italia il marito, Shabbar Abbas, anche lui condannato all'ergastolo in primo grado. Il volo è decollato da Islamabad alle 2,30 ora italiana, con a bordo la donna e funzionari italiani. Gli investigatori ora sperano che la donna possa chiarire l’ultimo passaggio di quella notte, perché è stata lei a consegnare la figlia agli assassini.

 

approfondimento

Omicidio Saman Abbas, la madre dà il consenso alla sua estradizione

La nota del ministero di Giustizia

"Con l'estradizione della madre di Saman si compie un fondamentale passo in avanti per il percorso di giustizia per la giovane diciottenne di origini pakistane barbaramente uccisa il primo maggio del 2021". Lo comunica in una nota il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Si tratta di un risultato frutto di una intensa e proficua collaborazione del Ministero della Giustizia con il Ministero dell'Interno e il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, che rappresenta un efficiente esempio di sinergia istituzionale a servizio della giurisdizione. A nome del governo italiano voglio ringraziare le autorità pakistane per aver compreso l'importanza per il nostro Paese di assicurare una piena risposta di giustizia per un delitto che ha sconvolto le nostre coscienze", ha concluso il Ministro Nordio.  

vedi anche

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