Inchiesta Liguria, Toti si è dimesso da presidente della Regione: “Scelta irrevocabile”

Cronaca
Ansa/Sky TG24

L’ipotesi dimissioni era diventata sempre più concreta e in Consiglio regionale la lista civica del governatore aveva modificato il nome da “Cambiamo con Toti presidente” a “Lista Toti Liguria”. Oggi a consegnare la lettera di "dimissioni irrevocabili" all'ufficio protocollo della Regione è stato l'assessore Giacomo Giampedrone su delega di Toti. Intanto, l’inchiesta è alle battute finali: si attende la conclusione dell'analisi forense dei dispositivi sequestrati 3 mesi fa, poi la procura valuterà come procedere

ascolta articolo

Il presidente della Liguria Giovanni Toti si è dimesso. Il governatore sospeso, accusato di corruzione, falso e voto di scambio, è agli arresti domiciliari dal 7 maggio. Nelle scorse ore l’ipotesi del passo indietro era diventata sempre più concreta e la parola “dimissioni” era stata alla fine sdoganata anche in Consiglio regionale. Stamattina, poi, è arrivata l'ufficialità. A consegnare la lettera di "dimissioni irrevocabili" all'ufficio protocollo della Regione Liguria è stato, alle 10.40, l'assessore Giacomo Giampedrone su delega dello stesso Toti. "Le elezioni ci saranno entro 90 giorni perché così prevede il nostro statuto", ha detto Giampedrone. Intanto, il legale di Toti Stefano Savi ha fatto sapere che lunedì presenterà istanza di revoca degli arresti domiciliari. Se venisse accolta, il ricorso in Cassazione contro il rigetto da parte del Riesame decadrà automaticamente. Riguardo al processo immediato ha aggiunto: "A noi l'immediato va benissimo. Non vogliamo farlo in costanza di misura cautelare. Ci fa anche comodo piuttosto che stare ancora due, tre anni sulla graticola".

Le dimissioni

Insieme alla lettera di dimissioni consegnata in Regione, Toti ha diffuso anche un'altra lettera in cui spiega le motivazioni del passo indietro. "Dopo tre mesi dall'inizio dei miei arresti domiciliari e la conseguente sospensione dall'incarico che gli elettori mi hanno affidato per ben due volte, ho deciso sia giunto il momento di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da presidente della Giunta Regionale della Liguria. Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro", si legge. "Oggi sento come necessario che i cittadini tornino a esprimersi per ridare alla politica, al più presto, quella forza, quella autorevolezza, quello slancio, indispensabili ad affrontare le moltissime sfide che la Regione ha di fronte per continuare nel percorso di modernizzazione e crescita economica - prosegue Toti -. Non è questa la sede per rivendicare quanto fatto in quasi dieci anni di governo. Sono certo che i liguri sapranno giudicare e scegliere per il proprio meglio, e sapranno valutare l'impegno messo da tutti noi, i difficili momenti che abbiamo vissuto ed affrontato insieme, dal Ponte Morandi al Covid. Cosi come sono certo che la coalizione che fino ad oggi mi ha lealmente sostenuto, saprà portare avanti gli ambiziosi progetti che abbiamo cominciato a realizzare per cambiare la nostra terra, senza perdersi in egoismi e particolarismi, facendo invece tesoro di quella sinergia tra partiti e forze civiche che hanno attribuito alla nostra esperienza consenso e capacità di realizzazione".

Toti: "Lascio una Regione in ordine"

"Lascio una Regione in ordine - si legge ancora nella lettera di Toti -. Ho atteso fino ad oggi per rassegnare le mie dimissioni per consentire al Consiglio Regionale di approvare l'assestamento di bilancio e il rendiconto, fondamentali per la gestione dell'Ente. Ed è di soddisfazione che questo difficilissimo momento coincida con la fine del cantiere e l'apertura della Via dell'Amore, un'opera complessa, a cui abbiamo lavorato anni, che restituisce al mondo uno dei simboli della Liguria". Ancora: "Lascio orgoglioso delle tante cose fatte e onorato di aver lavorato con molte persone capaci e coraggiose, che sapranno portare avanti questa esperienza . Ringrazio gli assessori che si sono succeduti in questi anni, il mio straordinario staff di Presidenza, che mi ha affiancato senza risparmiarsi con vera abnegazione al progetto, quei dirigenti e funzionari che ci hanno affiancato con competenza e passione. Avrei voluto confrontarmi diversamente con il nostro territorio, con i tanti sindaci e amministratori con cui abbiamo condiviso i progetti, gli amici che mi hanno affiancato in due lustri di lavoro indefesso, le forze politiche che hanno sostenuto questa esperienza. Non è stato possibile farlo, sono confidente che lo sarà nel prossimo futuro, valutate dai magistrati le istanze che l'avvocato Savi si appresta a ripresentare nelle prossime ore".

vedi anche

Toti, inchiesta Liguria: ai domiciliari per finanziamento illecito

Toti e la lettera di dimissioni
Toti e la lettera di dimissioni - Ansa/Sky TG24

Il Consiglio regionale

Ieri si era tenuto un Consiglio regionale ad alta tensione. Con lo scranno del governatore Toti vuoto, si era discusso l'assestamento di bilancio di previsione della Regione Liguria nel triennio 2024-2026. Ma la questione Toti, con l’ipotesi dimissioni e le future elezioni regionali, era entrata in molti degli interventi in aula. "Siamo ai titoli di coda e nessuno riesce ad ammettere che è finita. Non avete il coraggio politico di dirlo. Il destino di quello che accade in questa regione non si discute qua. Non c'è neanche la dignità politica di affrontare in aula la crisi della destra. È evidente che siete a fine corsa. Non dovete indignarvi, ma dovete prenderne atto”, aveva detto il capogruppo del Pd Luca Garibaldi. “Se perdete stavolta, con tutto quello che avete fatto, farete ridere. Avete avuto tutti gli aiuti possibili. Riuscirete a far cadere questa amministrazione ma non cadrà qua dentro perché la compattezza della maggioranza ha tenuto. Sui temi importanti non ci siamo mai divisi”, aveva risposto il consigliere di Forza Italia Vaccarezza.

vedi anche

Inchiesta Liguria, Toti non risponde durante l'interrogatorio

Le elezioni entro 90 giorni

Intanto, la lista civica del presidente Toti aveva cambiato nome durante il Consiglio regionale passando da “Cambiamo con Toti presidente” a “Lista Toti Liguria”. È sparita, quindi, la parola “presidente” ma resta il gruppo più numeroso in consiglio. Come annunciato dagli esperti, era un altro segnale - oltre al congelamento dell'agenda di Toti con gli incontri politici - che le dimissioni erano vicine. Ora, in base all'art. 126 della Costituzione, le dimissioni di Toti "comportano automaticamente le dimissioni della Giunta regionale e lo scioglimento anticipato del Consiglio", spiega una nota di Regione Liguria. "Da quel momento il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il presidente facente funzioni entrano in regime di prorogatio fino all'insediamento del nuovo consiglio regionale e della nuova Giunta, per assicurare la continuità amministrativa dell'Ente e poter compiere quelle attività di ordinaria amministrazione o atti indifferibili e urgenti che si rendessero necessari nel periodo transitorio". Dal punto di vista istituzionale le elezioni verranno convocate dal presidente facente funzioni della Giunta regionale Alessandro Piana d'intesa con la presidente della Corte d'Appello di Genova e si svolgeranno entro il termine di 90 giorni dalla data delle dimissioni.

vedi anche

Giovanni Toti non si ricandiderà alle elezioni regionali in Liguria

L’inchiesta

A 500 metri dal palazzo del Consiglio regionale c'è la procura, dove ieri hanno sfilato gli ultimi testimoni dell'inchiesta sulla corruzione che ha portato agli arresti domiciliari Toti, inchiesta che è ormai alle battute finali. Dovrebbe concludersi a breve l'analisi forense dei telefonini e dei dispositivi sequestrati quasi tre mesi fa, poi la procura valuterà cosa fare per Toti, l'imprenditore Aldo Spinelli e l'ex presidente dell'Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. Una scelta che non potrà arrivare prima di martedì, visto che lunedì scadono i termini per il governatore per presentare un eventuale ricorso al Riesame per la seconda custodia cautelare. Ora le dimissioni consentono a Giovanni Toti di chiedere subito la revoca degli arresti domiciliari. L'avvocato Stefano Savi, difensore di Toti, ha fatto sapere che lunedì presenterà istanza di revoca degli arresti domiciliari. Se venisse accolta, il ricorso in Cassazione contro il rigetto da parte del Riesame decadrà automaticamente. "Toti - ha detto ancora Savi - non presenterà il ricorso sulla seconda misura, quella per finanziamento illecito per gli spot elettorali pagati da Esselunga. A questo punto la procura può ancora chiedere il giudizio immediato, in attesa della decisione del giudice per l'udienza preliminare. A noi interessa che si faccia il processo ma ha bisogno di essere implementato. Le intercettazioni vanno contestualizzate, la vicenda del porto va contestualizzata, con tutti gli interessi della comunità che c'è intorno. La spinta non era solo nei confronti di Spinelli".

vedi anche

Toti: "La poltrona è un peso, farò scelte per il bene della Liguria"

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24

Cronaca: i più letti