La consigliera laica, in quota Fratelli d'Italia, ha lasciato dopo che sono stati depositati agli atti i colloqui con la giudice di Catania Sivillo, sotto procedimento disciplinare
Un colloquio privato con la giudice civile di Catania Maria Fascetto Sivillo, nei confronti della quale è in corso un procedimento disciplinare. Questo ha fatto scoppiare il 'caso' al Csm che coinvolge la laica, eletta in quota FdI e concittadina del presidente del Senato Ignazio La Russa, Rosanna Natoli.
L'incontro
Natoli ha incontrato nel suo studio Fascetto Sivillo, elargendole consigli su come affrontare il suo procedimento disciplinare di fronte al Consiglio Superiore della Magistratura, contravvenendo dunque al segreto della Camera di consiglio. Quel colloquio privato, però, è stato registrato a sua insaputa e consegnato proprio alla Commissione disciplinare che, a sua volta, lo ha girato alla Procura di Roma per verificare la presenza di reati. Di fronte alla registrazione di quell'incontro, trascritto peraltro in un faldone di oltre 100 pagine, Natoli ha deciso di rassegnare le dimissioni e lasciare il Csm.
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Il caso e le dimissioni di Natoli
Al centro della vicenda c’è l'udienza di martedì scorso sul caso della giudice di Catania, Maria Fascetto Sivillo, su cui pende un procedimento disciplinare per la condanna a tre anni e sei mesi inflitta dal tribunale di Catania per aver preteso la cancellazione di una cartella esattoriale da parte dell'agenzia delle riscossioni siciliana. Nel corso del dibattimento la giudice ha rivelato alla Commissione di avere una "cosa grave da raccontare", e cioè quell'incontro privato con la sua conterranea Natoli. Il suo avvocato, Carlo Taormina, ha poi consegnato la pennetta Usb con l'audio del colloquio e le 130 pagine della trascrizione nelle mani del presidente della sezione disciplinare, Fabio Pinelli. Un paio d'ore dopo è arrivata la comunicazione delle dimissioni della consigliera che, di conseguenza, non si è presentata al plenum del 17 luglio. Nell’assemblea è stato nominato il nuovo procuratore capo di Catania, Francesco Curcio, eletto con un solo voto di vantaggio sull'altro candidato, Giuseppe Puleio.
Le reazioni
"Questi sono i laici ai quali la politica affida la tutela della autonomia della magistratura? - si chiede il segretario di Area, Giovanni Zaccaro -. Episodi come questi dimostrano quanto sia pericoloso creare la Alta corte disciplinare per i magistrati e rafforzare la presenza della politica nel Csm". "Le dimissioni di Rosanna Natoli - chiosa invece il capogruppo Avs nella commissione Giustizia della Camera, Devis Dori - sono l'unica scelta sensata di una vicenda che richiama la responsabilità delle scelte dei partiti nel governo delle Istituzioni".