Epatite C dopo trasfusioni, medico no vax Ennio Caggiano indagato per epidemia

Cronaca

L'inchiesta è partita da una segnalazione da parte dell'ospedale di Dolo dove in poco tempo si erano presentate decine di persone risultate positive al virus

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Ennio Caggiano, che svolge attività libero professionale nel veneziano, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Venezia, dopo che decine di suoi pazienti si sono ritrovati positivi al virus dell'epatite C a seguito di autotrasfusioni di sangue nel suo ambulatorio. L'ipotesi di accusa contenuta nel fascicolo è di epidemia, per presunta violazione della norma speciale che regola le trasfusioni. Il pm Elisabetta Spigarelli ha affidato una consulenza tecnica su una decina di pazienti per verificare il genotipo del virus da loro contratto e poter capire quali possano essere le cause dell'epatite C.      

Nessuno vuole sporgere denuncia

I carabinieri del Nas hanno perquisito l’ambulatorio del medico e hanno raccolto la deposizione di numerosi pazienti. Nessuno di loro sembra intenzionato a sporgere denuncia. Il reato di epidemia, ad ogni modo, è perseguibile d’ufficio

Caggiano vicino al movimento no vax

Un'inchiesta iniziata con una segnalazione da parte dell'ospedale di Dolo dove in poco tempo si erano presentate decine di persone risultate positive all'epatite C. Non un caso, hanno pensato i sanitari: erano infatti tutte pazienti dello stesso medico. Nel corso della procedura ambulatoriale, hanno raccontato, il sangue autotrasfuso sarebbe stato mescolato con altre sostanze non meglio identificate, definite dai pazienti 'vitamine'. Nessuno dei contagiati ha per ora sporto denuncia. Durante il periodo del Covid Caggiano era stato vicino al movimento no vax, cosa che gli gli è costata la radiazione dall'Ordine dei medici di Venezia, provvedimento ancora aperto perchè impugnato dal professionista.

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