Trieste, rientrata emergenza dopo la rivolta dei detenuti del carcere Ernesto Mari

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L'Asugi (Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina) ha precisato che si è arrivati a una mediazione. I carcerati contestano da tempo le difficili condizioni nel penitenziario a causa del caldo e del sovraffollamento

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È rientrata un’emergenza al carcere Ernesto Mari di Trieste. Lo ha reso noto con un comunicato l'Asugi (Azienda sanitaria universitaria giuliano-isontina) precisando che si è arrivati a una mediazione. Ieri infatti i detenuti hanno dato vita a una protesta, contestando le difficili condizioni nel penitenziario per il caldo e il sovraffollamento. Alcuni detenuti hanno appiccato il fuoco ad arredi, senza comunque causare gravi danni. Le forze dell'ordine, in tenuta anti-sommossa, hanno fatto irruzione nella struttura. In serata i detenuti dalle finestre attraverso le sbarre hanno urlato più volte di essere costretti a dormire a terra, su materassi con cimici.

Sono state messe in campo 10 ambulanze

L’Asugi ha reso noto che complessivamente sono state portate al Pronto soccorso 4 persone con malori, una con un'intossicazione dovuta alle esalazioni di fumo e due detenuti cardiopatici, trasferiti all'esterno del carcere per sicurezza. Per tutta la notte davanti al penitenziario ha stazionato un'ambulanza per assicurare assistenza sanitaria in caso di bisogno. In seguito alla rivolta, l'Asugi si è mobilitata attivando il proprio piano interno per maxi emergenze, per gestire la possibile affluenza straordinaria di feriti. Sono state messe in campo per la rivolta 10 ambulanze e un'auto medica.

Carcere_Ansa

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