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Open Arms, in aula: processo al ministro Matteo Salvini rinviato al 14 settembre

Cronaca
©Ansa

I fatti risalgono all'agosto del 2019. Salvini, allora vice presidente e ministro dell'Interno, aveva negato lo sbarco alla nave della ong spagnola lasciando in mare 163 migranti per 19 giorni. L'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio. L'accusa aveva chiesto l'audizione di Borrel e Merkel: l'istanza è stata respinta e il processo è stato rinviato al 14 settembre per la requisitoria del pubblico ministero

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Matteo Salvini torna in tribunale per il caso Open Arms. Il processo del tribunale di Palermo è a carico del vice premier, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito lo sbarco di 147 migranti a Lampedusa. Nell’ultima udienza la Procura aveva chiesto l'audizione di 3 poliziotti ma la difesa del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva chiesto un termine per replicare. Il collegio, presieduto da Roberto Murgia, lo aveva concesso segnando la data odierna per il ritorno il tribunale. 

Cosa è successo

I fatti risalgono al 2019, quando la ong spagnola Open Arms aveva soccorso in mare un gruppo di migranti e si era poi vista negare lo sbarco. Matteo Salvini, all’epoca vice presidente del governo Conte e ministro dell’Interno, aveva rifiutato la richiesta di approdo in Sicilia lasciando la nave in mare per 19 giorni con a bordo 163 migranti oltre al personale della ong. Per questo è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio.

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Merkel e Borrel non deporranno

Il tribunale di Palermo ha deciso che l'ex Cancelliera tedesca Angela Merkel e l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrel, ex ministro degli Esteri spagnolo, non deporranno al processo. A chiedere l'audizione di Borrel e della Merkel, ritenuta irrilevante dai giudici, era stata, alla scorsa udienza, l'accusa rappresentata in aula dai pm Gery Ferrara e Giorgia Righi. La Procura aveva anche chiesto di sentire tre ex vigilantes privati della security di Save The Children che avrebbero contattato Salvini per riferirgli informazioni su quanto accadeva a bordo della nave, poi coinvolta in una indagine che ipotizzava collusioni tra l''equipaggio e gli scafisti. Inchiesta finita con l'assoluzione di tutti gli imputati. Anche questa istanza è stata respinta. Il processo è stato rinviato al 14 settembre per la requisitoria del pubblico ministero.