Una perturbazione in arrivo dall'Europa centrale porterà venti di burrasca e temporali anche sui territori meridionali, che finora si sono salvati dalle condizioni avverse registrate al Nord. L'attenzione per il momento è infatti ancora rivolta a Valle d'Aosta e Piemonte, colpiti duramente lo scorso weekend
Il maltempo non sembra voler lasciare l’Italia. Mentre Valle d’Aosta e Piemonte sono impegnate nella conta dei danni per le burrasche dello scorso week-end, per domani – martedì 2 luglio – la Protezione Civile ha valutato allerta gialla su nove regioni: Veneto, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e parti di Toscana, Calabria e Umbria. Anche i territori del Sud dovranno quindi fare i conti con la perturbazione in arrivo dall’Europa centrale: a Napoli per domani è già stata decisa la chiusura dei parchi, del pontile nord di Bagnoli e il divieto di accesso alle spiagge pubbliche cittadine (LE PREVISIONI METEO).
Perturbazione in arrivo
Il Dipartimento della Protezione Civile avverte che già dalle prime ore di martedì soffieranno venti (anche di burrasca) sulla Sicilia, poi in estensione alla Calabria – in particolare sui canali ionici e sulle aeree del Canale di Sicilia - con mareggiare lungo le coste esposte. Precipitazioni sparse, a carattere di rovescio o temporale, su Abruzzo, Molise e Puglia, anche queste poi in estensione a Campania e Basilicata. Si attendono rovesci di forte intensità, accompagnati da frequente attività elettrica e locali grandinate.
I danni in Valle d’Aosta e Piemonte
L’attenzione per il momento è però ancora rivolta a Valle d’Aosta e Piemonte, dove è pronta a partire la richiesta di stato di calamità naturale. A Cogne, dove dovrebbe arrivare nelle prossime ore la ministra del Turismo Daniela Santanchè, anche quella di oggi - 1 luglio - è stata una giornata di evacuazione dei turisti: al momento ne sono stati portati via circa un migliaio. A Cervinia si cerca di capire a quanto ammontano i danni che il maltempo ha causato in particolare alle attività commerciali: colpiti soprattutto negozi, bar, ristoranti e garage sulla centrale via Carrel. Non va meglio al Piemonte: il paese di Macugnaga, nella provincia di Verbano Cusio Ossola, viene descritto come un "cantiere a cielo aperto". Tra fango e strade interrotte, l'Anci regionale ha lanciato un appello a portare avanti "una seria riflessione sull'urgenza di realizzare interventi strutturali importanti volti a prevenire nuove emergenze".
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L'appello di Anci e Uncem: "Emergenza climatica riguarda tutti"
Il monito dell’Anci guarda anche oltre ai singoli Comuni colpiti. "Oltre al Piemonte e alla Valle d'Aosta - spiega il presidente Andrea Corsaro - i fatti degli ultimi giorni hanno interessato anche le vicine Francia e Svizzera: il contrasto ai cambiamenti climatici è un tema che richiede dunque un confronto aperto su ampia scala, al quale i sindaci sono pronti a portare il loro contributo". È d’accordo anche l'Uncem, l'Unione delle comunità montane, secondo cui "l'emergenza climatica che ha ancora colpito i versanti e gli abitati è una questione che riguarda anche Torino, Milano, Genova. Le seconde case di chi proviene da questi grandi centri sono migliaia e la proiezione di questi sistemi urbani sulle località montane non possiamo dire oggi sia metromontana, visto che dopo gli enormi danni delle ultime ore ancora una volta le grandi città non hanno compreso che quei problemi nelle zone montane sono anche loro".
Stato di 'attenzione' in Veneto
Tra le altre zone colpite c’è anche la provincia di Belluno, dove una grande frana di fango e detriti ha invaso la strada provinciale 347 del passo Duran, nel comune di Val di Zoldo. In Veneto è quindi 'stato di attenzione'.